Quel turista al Mc Donald's | La droga del "capo di tutti i capi" - Live Sicilia

Quel turista al Mc Donald’s | La droga del “capo di tutti i capi”

Una rete di colombiani si muove in Sicilia per incontrare i signori della cocaina.

PALERMO – Giugno 2016, poco dopo le 20:30 un colombiano entra al Mc Donald’s di piazza Sturzo, a Carini. Sembra un turista come tanti. Ed invece è un trafficante di droga. Si chiama Davide Guilermo Naranjo Vasquez e da ieri è latitante.

Il suo nome manca all’appello degli arrestati nel blitz del Goa della finanza e della squadra mobile di Palermo. Il suo e quello di una donna, Gloria Sulay Cotazo Zamorano. Sono due emissari dei cartelli del narcotraffico che girano in lungo e in largo per l’Italia, con frequenti tappe in Sicilia. I palermitani hanno attivato canali diretti di approvvigionamento della cocaina, affrancandosi dalla ‘ndrangheta che in questi anni ha fatto la voce grossa. Talmente grossa che i calabresi avevano scalzato i boss della mafia. Ora qualcosa è cambiato.

Alessandro Bono, arrestato ieri con l’accusa di essere la mente degli affari, era in contatto con Edwin Arturo Molano Hurtado, pure lui finito in manette, che aveva preso casa a Partinico. Il suo arresto, però, non ferma gli affari. Ci sono altri colombiani liberi.

“Oltre che su quella gestita dal Molano Hurtado operante nella Sicilia occidentale, l’organizzazione capeggiata dal Narajo Vasquez – scrive il giudice Marco Gaeta nell’ordinanza di custodia cautelare – poteva contare poi sul contributo di altre vere e proprie cellule, dislocate sull’intera penisola, in stretto contatto e collaborazione tra loro, alla bisogna coadiuvate dal contributo di altri soggetti variamente dislocati sul territorio europeo, e prevalentemente in Spagna”.

La lista dei nomi sotto osservazione è lunga. A cominciare dalla cellula catanese che avrebbe in Miller Landy Torres e Halo Romero Diaz i suoi punti di riferimento. Ma ci sono anche basi a Genova (Albert Jonnathan Romero Ruiz), Monza (Jhon Jarlin Rosero Murillo) e gli “spagnoli” Erasmo Acevedo Brito, Gloria Cotazo Zamorano, Wiilliam Ocoro Suarez, Lila Aurora Mora Congo.

Nomi quasi impronunciabili, sostituiti con più facili nickname nelle conversazioni via chat. Perché i traffici di droga sfruttano le nuove tecnologie per le compravendite. Inclusi i pagamenti, come quelli documentati dai finanzieri in tante agenzie di money-transfer di Palermo e su cui adesso si indaga.

E si indaga pure su tanti viaggi di uomini palermitani. Come quello di Giuseppe Spatola, fotografato, pure lui al Mc Donald’s, ma alla stazione Roma Termini insieme ad alcuni narcos. Spatola è morto alcuni mesi fa. Era stato scarcerato nel 2006 dopo vent’anni di carcere scontati in America per traffico di droga. Nelle conversazioni riservate si faceva chiamare il “capo di tutti i capi”. Adesso che è morto qualcuno ha preso il suo posto. Ed ecco inquadrato il futuro lavoro degli investigatori.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI