CATANIA – Nessun rimorso, forse il primo rimpasto di Giunta, e la voglia di continuare a fare politica “senza essere ostaggio di una maggioranza”. Il presidente Crocetta torna a Catania per la presentazione del capolista del Megafono per le prossime elezioni regionali del 5 novembre. Carmelo Leanza, fratello del compianto Lino, e ne approfitta per ribadire la sua “rivoluzione”. Che ha intenzione di portare avanti, candidandosi in tre province, tra cui Catania, certo del superamento della soglia di sbarramento.
“Ho fatto un lavoro, il lavoro più difficile che si può trovare di fronte un uomo – ha detto: abbiamo salvato la Sicilia dal disastro. Io non mollo: sono candidato a Catania, Messina e Palermo e ci metto la faccia. La mia esperienza si conclude il 6 novembre come Presidente della Regione, ma viene avviata in altri campi che considero più liberi, dove non sono costretto a fare mediazioni inaccettabili, rimpasti che non volevo fare, la necessità di trovare una maggioranza in aula che non ci sarà quest’anno, chiunque verrà eletto. Credo che, alla fine, peserà molto il voto delle liste, di cui non stanno tenendo conto i sondaggi. Il centrosinistra ha liste fortissime, e io credo se la giocherà la partita”. E’ così ottimista, Crocetta, che, secondo lui “a Catania puntiamo a eleggere due deputati”.
Crocetta accenna poi al tipo di candidati, sottolineando il caos che ha colpito il centrodestra con chiaro riferimento alla candidatura di Riccardo Pellegrino. “Non voglio fare accuse personali a nessuno e non voglio parlare male dei miei rivali – continua – ma credo che il centrosinistra rappresenta l’unica alternativa per la Sicilia. I nostri candidati sono tutti presentabili – prosegue, sottolineando il ruolo dei partiti nella scelta delle candidature, piuttosto che dell’antimafia. Il giudizio, molte volte, lo danno i cittadini – aggiunge – e un personaggio politico, per quanto non abbia alcu provvedimento giudiziario, potrebbe essere noto in quel paese come persona con cattive frequentazioni. Il nostro modo di pensare alla politica è pregiudiziario”.
Dalle liste, il presidente passa alla candidatura di Leanza. “Con Carmelo Leanza – sottolinea il presidente – abbiamo avuto in questi anni un grande rapporto umano. Ed è dalla morte di Lino che penso che Carmelo avrebbe dovuto entrare nell’agone politico, con rispetto. Lui può raccogliere un patrimonio di esperienza e di impegno, che Lino coltivava. Farà parte della segreteria regionale del Megafono e sarà sostenuto da un’associazione che si chiama “Gli amici di Lino Leanza””.
Crocetta, anche se indirettamente, risponde pure a quanto scritto da Salvo Di Salvo, assessore all’Urbanistica del Comune di Catania e molto vicino a Lino Leanza. “Rimango sbigottito, senza parole – scrive Di Salvo su Facebook. Non comprendo perché si deve strumentalizzare il nome di Lino Leanza per fini elettorali piuttosto che pregare affinché possa riposare in pace. Come uomo delle istituzioni, e fraterno amico di Lino, sono convinto che non è opportuno utilizzare il nome per scopi politici, cosa che nessuno dei suoi Amici ha pensato mai di fare in questi anni”. “Lungi da me voler strumentalizzare Lino” – taglia corto Crocetta.
Carmelo Leanza parla di “scelta di cuore e scelta di ratio. La prima – afferma – è perché credo che Crocetta rappresenti tutti i valori in cui credo, al di là del rapporto personale. Inoltre – aggiunge – credo che il Megafono potrà rappresentare le esigenze di molti elettori di centrosinistra”. Per poi parlare del fratello. “So con certezza che non posso rappresentare i voti di mio fratello – dice – ma Lino aveva tanti amici e io sono contento di avere il sostegno della mia famiglia, di far parte di questa squadra. Non posso pensare di poter equipararmi a Lino, un fuoriclasse della politica. Sono solo il fratello che cerca di onorare la sua memoria”.