CATANIA – Dopo 15 anni di onorato servizio, Claudio Melchiorre non sarà più il presidente di Adoc Catania. In questi lustri Adoc ha fatto molte cose e non è riuscita ad ottenerne altre, ma ha sicuramente difeso a dovere e senza alcun condizionamento i consumatori. “Quindici anni esaltanti e a tratti difficili -ha dichiarato Melchiorre-, durante i quali il gruppo dirigente Adoc che ho avuto l’onore di rappresentare, ha saputo mantenersi indipendente e controcorrente rispetto alle istituzioni e alle imprese”.
Melchiorre ora assicura che continuerà il suo impegno nel no profit con un movimento che conta di allearsi con accordi di partenariato forte con altre associazioni e organizzazioni. “Le lotte di questi anni non andranno disperse e nemmeno l’impegno dei nostri volontari che parteciperanno alle nostre nuove iniziative. D’altronde, quando in un’organizzazione complessa come la UIL si decide che l’indipendenza non è più un valore, viene meno anche la voglia di difendere i valori che nel 1998 erano alla base dell’impegno del sindacato nel settore dei consumatori”.
L’Adoc di Catania infatti è stata oggetto di almeno tre tentativi di occupazione manu militari dell’organizzazione nazionale e regionale, goffi e improvvidi al punto da consentire a Melchiorre di farsi confermare Presidente Provinciale nello scorso gennaio, dopo aver costretto l’Adoc nazionale a celebrare un congresso che eleggesse un nuovo presidente nazionale dopo oltre sei mesi di vacatio e una sostituzione decisa non dagli organismi Adoc ma dalla Uil Confederale. “Liberi tutti di scegliere come fare il proprio lavoro, ma noi dell’Adoc di Catania non intendiamo obbedire ad ordini di scuderia qualunque essi siano. E quindi, smettiamo di lottare contemporaneamente contro chi soffoca i diritti dei consumatori e contro la casa madre che si è distinta in questo anno e mezzo per aver fatto una serie di interventi inusitati come la preghiera o il plauso alle imprese per aver avuto prezzi dei carburanti, delle assicurazioni. dei costi bancari che si commentano da soli”.
“Abbiamo preso l’impegno di rappresentare i consumatori a Catania nel 1998, con un reddito medio attualizzato di oltre 20.000 Euro e lasciamo l’Adoc con un reddito medio di appena 16.000. Se questa può rappresentare una sconfitta, considerato che il movimento dei consumatori ha avuto la grande occasione di divenire centrale tra il 2002 e il 2008, sappiamo che per anni siamo riusciti a scongiurare gli aumenti dei prezzi delle autostrade, a risolvere la crisi delle buste di tetrapak con l’inchiostro velenoso, vincere alcune battaglie con banche e assicurazioni, ottenere i sistemi conciliativi per la soluzione delle controversie e, a livello europeo, ritardare per un po’ l’uso degli OGM. Per parte mia – ha detto Melchiorre – so di aver ben rappresentato i consumatori in molte occasioni, al livello locale, nazionale e comunitario, sia pure con alterne fortune, fino a riuscire ad ottenere, insieme alle delegazioni delle altre associazioni il risarcimento automatico di più di 15000 Euro a persona per quanti avevano subito il naufragio della Costa Crociere, pur senza aver avuto danni fisici o materiali.
Melchiorre ha quindi deciso, nonostante la possibilità di continuare a difendere la gestione catanese dell’Adoc dall’aggressione politica da parte degli organismi superiori, stante la lacunosità degli interventi di questi organismi, di lasciare la presidenza Adoc. “Da domani saremo presenti a Catania con la sigla Movimento Elettori e Consumatori per Catania. Lasciamo un ottimo lavoro svolto e pronti a sentire le solite calunnie che seguono quanti vengono aggrediti in organismi che non sono più democratici. Fa specie che, avvertite, le istituzioni non affrontino il tema della democrazia di associazioni che ricevono contributi per il loro status giuridico democratico. Ma queste azioni sono di un Mondo che forse tornerà nel prossimo futuro. Noi restiamo in trincea per ottenerlo.”