Meloni a Palermo: "Qui il degrado ti insegue pure dopo che sei morto

Meloni a Palermo: “Lagalla è il migliore, su Musumeci dico…”

Giorgia Meloni e il comizio in città. Le parole della leader di Fdi. VIDEO

Giorgia Meloni è arrivata a Palermo, dopo essere stata a Messina di mattina. Un incontro elettorale, a piazza Verdi, come nella città dello Stretto, per un pomeriggio che avvicina la città alle elezioni del 12 giugno. Ecco alcune delle sue parole rilasciate ai giornalisti: “Roberto Lagalla è una persona che ha dietro le spalle un percorso lunghissimo, un professionista stimato. Il suo eclettico e radicato percorso è di dominio pubblico. Come Fdi abbiamo tirato la volata a questa candidatura. Palermo non ha più nulla, il degrado ti rincorre pure dopo che sei morto e Palermo non lo merita”. Un chiaro riferimento al cimitero dei Rotoli con le sue bare accatastate. Il discorso, dal candidato del centrodestra a Palermo, si è spostato sulle elezioni regionali: “Musumeci deve essere il candidato della coalizione. Non c’è una ragione per cui non debba essere riconfermato. La Sicilia in questi anni è riuscita ad arrivare sulla vetta di molte classifiche”. GUARDA IL VIDEO

Poi un altro passaggio sulle vicende ‘interne’ e il modo con cui si è giunti al nome di Lagalla, dopo settimane di trattative, anche con il ritiro di Carolina Varchi, la candidata meloniana: “Roberto Lagalla rappresenta orgoglio e concretezza – ha detto Meloni -. Devo ringraziare Carolina che sarebbe stata un ottimo sindaco. Ma non volevamo arroccarci. La candidatura più competitiva era quella di Lagalla, Carolina è stata la prima a dire: facciamo un passo indietro”.

Alla manifestazione erano presenti il candidato sindaco, Roberto Lagalla e il presidente della Regione, Nello Musumeci. “Io e Giorgia Meloni abbiamo un grande valore che ci accomuna: la coerenza – ha detto Lagalla -. Abbiamo idee chiare, obiettivi precisi e non ci scomponiamo più di tanto di fronte a certe insinuazioni e preconcetti utilizzati contro di noi dagli avversari politici. Lo fanno, proprio perché soffrono la nostra coerenza. Loro che coerenti non sono. Bisogna dirlo – ha aggiunto l’ex rettore – con chiarezza e forza: chi in queste settimane si erge a ‘certificatore’ della legalità altrui non ha mai preso le distanze da una certa antimafia, oggi alla sbarra, che ha inquinato l’isola negli anni del governo Crocetta. Fratelli d’Italia – ha concluso Lagalla – è stato il primo partito nazionale a sostenere la mia candidatura. Ha compiuto un grande gesto di generosità e coraggio, aprendo la la strada alla ricomposizione del centrodestra a Palermo”.

PARLA MUSUMECI, GUARDA VIDEO

“Il centrodestra in cinque anni ha stabilito il metodo di governo: si può governare la Sicilia restando persona perbene – ha detto, invece, Musumeci -. Nel dicembre 2017 abbiamo trovato un disastro economico dopo cinque anni di governo regionale del Pd che già allora ammiccava al M5s. Una regione amministrata da una comitiva di compari che si serviva della Regione invece di servirla. La gente vuole amministratori corretti e onesti – ha aggiunto – che non hanno lezioni da prendere da nessuno, da qualche fannullone di sinistra, qualche professionista dell’antimafia che crede di potere dire chi è buono e chi è cattivo mentre la gente muore sotto il piombo della mafia”.

Ancora Giorgia Meloni è tornata sulla candidatura Musumeci e le regionali: “Ho accettato mio malgrado di attendere la fine delle elezioni amministrative, ma non attenderò oltre”. E alla domanda se Fdi potrebbe andare in solitudine, ha risposto: “Questo è il dibattito che si aprirà se fosse necessario aprirlo, io confido che non si dovrà andare da soli”.


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