La polemica sugli scontri di Palermo, sullo sfondo del comizio di Giorgia Meloni, non si placa. La stessa leader di ‘Fratelli d’Italia’ interviene, il giorno dopo, con un tweet d’assalto che è riferibile chiaramente alla serata di piazza Politeama: “Pd imbarazzante. Oggi se la prende col Ministro degli Interni del suo governo perché la Polizia ha fermato i violenti dei centri sociali che volevano impedire nostro comizio. Ormai il Pd è un partito estremista, alleato delle peggiori frange violente. Lupi travestiti da agnelli”. Una replica dura ad altre posizioni egualmente dure di ambienti politici contrapposti. Siamo, del resto, a pochi giorni dal voto.
“Un fatto grave”
Uno degli ultimi interventi è quello di Cleo Li Calzi, candidata alle regionali per il Pd: “Quanto successo ieri a Palermo al margine del comizio della Meloni è un fatto grave che mina i presupposti della democrazia. La libertà di opinione e di manifestare per le proprie idee è un diritto costituzionale che non può essere osteggiato. Sia fatta chiarezza sui fatti e sia chiarita la ragione di questa violenza verso chi pacificamente manifestava le sue idee. Ho raccolto le parole di tanti che si sono trovati a passare ieri da lì e sono rimasti attoniti davanti alla violenza. È inquietante che nel 2022 donne e ragazzi non possano scendere in piazza per manifestare ed esprimersi sui diritti delle donne”.
Cosa dicono i ‘contestatori’
Si fanno sentire, con una lunga nota, ‘le contestatrici ed i contestatori di Giorgia’, come si firmano. Estrapoliamo qualche passaggio: “Arrivati in piazza siamo stati immediatamente bloccati dalle forze dell’ordine che, seppur nessun filtraggio fosse stato preposto, si rifiutavano di farci avvicinare. Bene, lo immaginavamo. Abbiamo pertanto tentato vari giri, cercando di avvicinarci il più possibile; ci siamo infine fermati in via Ruggero Settimo dove il presidio si è normalmente svolto e noi contestatori/contestatrici abbiamo potuto gridare i nostri cori di dissenso. Ritenuta conclusa la manifestazione abbiamo deciso di defluire trovandoci però le strade bloccate dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa da tutti i lati di uscita possibili”.
“Alle nostre richieste ed ai nostri tentativi di andarcene per rientrare nelle rispettive zone di residenza – si legge ancora -, gli agenti decidono prima di bloccarci con scudi e manganelli, poi addirittura di inseguirci e caricarci mentre andavamo in direzione contraria alla zona del comizio, ribadiamo, in fase di deflusso! È a quel punto che un ragazzo in testa alla fila viene inseguito e fermato violentemente – poi rilasciato in serata”. “Non si sono registrati né momenti di contatto con le forze dell’ordine né cariche da parte della polizia”, ecco il sunto di un comunicato ufficiale. Ma che qualcosa è successo sembra indiscutibile. (Roberto Puglisi)