Meno cinque alla scadenza |e i lavoratori protestano - Live Sicilia

Meno cinque alla scadenza |e i lavoratori protestano

Cinque giorni alla scadenza del contratto per i lavoratori di Multiservizi, Biosphera e Beni culturali che promettono battaglia e avviano un sit-in permanente davanti l'assessorato regionale all'Economia. Ecco le loro voci (nella foto Mimma Calabrò della Fisascat Cisl).

Regione, le partecipate
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Mancano cinque giorni alla scadenza dei contratti degli oltre duemila lavoratori di Multiservizi, Biosphera e Beni culturali spa e ancora dalla Regione tutto tace. A rischio c’è lo stipendio dei lavoratori che, a partire dal prossimo primo luglio, si troverebbero scoperti a causa della scadenza della convezione tra Regione e Unicredit. In particolare, il prossimo 30 giugno terminerà il patronage tra Multiservizi e Unicredit, in base al quale l’istituto di credito garantiva la liquidità necessaria per erogare gli stipendi. È per questo che i sindacati si sono dati appuntamento oggi davanti all’assessorato regionale all’Economia per dare inizio a un sit-in permanente.

Non andremo via da qui – ha detto senza mezze misure Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl – sino a quando non riusciremo a definire la partita dell’accordo quadro”. Nessuna intesa, infatti, è stata ancora trovata per definire le condizioni alle quali i dipendenti delle liquidate dovrebbero essere riassunti nella “Sas spa”, la nuova società consortile che dovrebbe inglobare le tre partecipate. Ma le scadenze non tardano ad arrivare. “Unicredit ha chiuso i rubinetti – ha detto Angelo Cacioppo, coordinatore provinciale Ugl – e adesso è necessario ridefinire l’accordo”. Si professa fiduciosa, però, la Calabrò: “Sono certa che si troverà una soluzione o attraverso un rinnovo del patronage o attraverso altri strumenti che possano comunque garantire gli stipendi ai lavoratori”. Ma forti sono le preoccupazioni di questi ultimi, che dal primo luglio potrebbero non ricevere più il salario.

Lo stesso giorno scade anche la convenzione tra Asp, enti parco e società che erogano servizi: l’esecutivo aveva prorogato di due mesi le convenzioni, scadute già lo scorso 30 aprile, a patto che si completasse entro 60 giorni il processo di fusione. “Stiamo constatando che siamo su una barca alla deriva – ha affermato Gianfranco Orlando, responsabile sindacale Sadirs per le società partecipate – e lo dimostra il fatto che a cinque giorni dalla scadenza dei termini non sia stato trovato un accordo”.

Questi lavoratori non devono essere oggetto di strumentalizzazioni da parte di nessuno – ha aggiunto la Calabrò –. Non accetteremo lunghe proroghe e conteremo i giorni”. Un incontro potrebbe esserci già domani. Ma i sindacati sono pronti a dare battaglia: “Se non dovesse essere fissato il giorno dell’incontro a stretto giro – conclude la Calabrò – metteremo in atto proteste più decise”.


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