PALERMO- “Un mese fa avrei detto no, ma oggi dico sì: la nostra vittoria è possibile. Non solo a livello nazionale, ma anche in regioni difficili come la Sicilia. Dove ci confrontiamo con partiti che fanno delle clientele il proprio cavallo di battaglia”. Simona Vicari, numero tre della lista per il Senato del Pdl, si dice fiudciosa sull’esito del voto nell’isola, in una videointervista a Livesicilia. La senatrice uscente attacca Crocetta e la transumanza di deputati regionali verso la coalizione di governo e mette le mani avanti in vista delle Provinciali: “Per il candidato i giochi non sono fatti”.
“Quando sei eletto con una coalizione, poi vai all’opposizione e ritieni che questo sia la morte politica tanto da cambiare casacca, tutto questo fa sì che la politica sia considerata di scarsissimo livello dalla gente”, commenta la Vicari. “Questo accade ancora una volta alla Regione siciliana: da Lombardo a Crocetta è cambiato solo il mazziere, ma il gioco è identico. Possibilità di cambiare ce n’è. Io presento un mio consuntivo alla gente, con grande coraggio, guardando negli occhi i cittadini, chiedo il consenso”. Ma il trasformismo proseguirà anche dopo il voto? “Putroppo penso che il mercato delle vacche non si fermerà. La compravendita personale continuerà. Altri cercheranno un posto al sole”, dice la Vicari.
Sì, però Lombardo, bersaglio degli strali del Pdl per anni, oggi i berlusconiani se lo ritrovano di nuovo alleato… “Un’alleanza discutibile – ammette la Vicari senza girarci troppo attorno -. Nella nostra coalizione c’erano colombe e falchi rispetto a Lombardo, io ho sempre fatto parte di questa seconda categoria e resto ferma in quell’opinione. È un’alleanza frutto solo di un sistema elettorale. È un’alleanza elettorale e non programmatica”.
C’è poi il futuro, e la prossima campagna elettorale, quella per le amministrative. Che a Palermo riguarderà la Provincia: “Noi come Pdl cercheremo di avere un ottimo risultato. E in base al risultato decideremo anche chi dovrà guidare in futuro la Provincia di Palermo”. Insomma, la ricandidatura di Giovanni Avanti non è scontata? “Non è scontato nulla, dovremo ragionare”.