MESSINA – Inizia dal “Pino Zaccheria” di Foggia il Nello Di Costanzo bis per il Messina, con il tecnico campano chiamato a fermare l’emorragia di sconfitte dei peloritani, arrivate a cinque dopo il ko interno con il Melfi costato la panchina a Gianluca Grassadonia. Come già spiegato in conferenza stampa, Di Costanzo curerà molto la fase difensiva e ne ha ben donde, visto che con i quarantasei gol al passivo quella giallorossa è la retroguardia più perforata del torneo. Per il neo allenatore dei giallorossi non mancano i problemi, visto che Iuliano e Mancini non hanno ancora recuperato, così come Benvenga e Marin. Inoltre la rosa si presenta anche falcidiata dalle squalifiche, figlia dei continui cartellini rossi segno inequivocabile di nervosismo. Contro i satanelli infatti mancheranno Stefani (che salterà anche il Cosenza visti i due turni che gli sono stati inflitti dal Giudice Sportivo), Silvestri, Ciciretti e Cane che renderanno obbligatoria la presenza di quattro giovani della Berretti. Intanto probabile cambio di modulo e il ritorno ad un 4-4-2 tanto caro al neo tecnico, con il confermato Berardi tra i pali e il probabile spostamento di Donnarumma a destra e l’impiego di Rullo a sinistra con Enrico Pepe e Altobello centrali di difesa. In mezzo Nigro e Damonte pronti a da diga, con Izzillo e Spiridonovic esterni. In attacco chance per il duo formato da Giorgio Corona e Luca Orlando, che ritrova il tecnico di Acerra dopo la positiva esperienza all’Aversa Normanna nella passata stagione. Dal canto il Foggia vuole confermare di essere una delle squadre più produttive davanti al proprio pubblico, come testimonia il netto 6-0 rifilato all’Ischia nell’ultima uscita casalinga. I pugliesi si vogliono giocare le ultime residue chance di playoff, ora distanti otto punti dopo l’imprevisto stop di Torre Annunziata dello scorso turno.
Messina, a Foggia si cambia | Le novità tattiche di Di Costanzo
In vista della sfida sul campo dei Satanelli, il nuovo tecnico della formazione peloritana ha in mente alcuni cambiamenti da apportare alla formazione titolare, sia sul piano tattico che su quello degli uomini.
Partecipa al dibattito: commenta questo articolo