Messina Denaro, hai perso: tu sei la Sicilia del disonore

Messina Denaro, hai perso: tu sei la Sicilia del disonore

Le allucinazioni di un criminale sanguinario.
LE ALLUCINAZIONI DI UN BOSS
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“Essere incriminati di mafiosità, arrivati a questo punto lo ritengo un onore. Siamo stati perseguitati come fossimo canaglie. Trattati come se non fossimo della razza umana. Siamo diventati un’etnia da cancellare. Eppure, siamo figli di questa terra di Sicilia, stanchi di essere sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano che non riconosciamo. Siamo siciliani e tali volevamo restare”.

Così scriveva, in uno dei tanti pizzini di cui si parla in calce all’arresto della sorella, Matteo Messina Denaro. Si tratta dell’involontario resoconto clinico di una allucinazione. Un mondo rovesciato in cui i concetti di male e bene si capovolgono e un criminale sanguinario parla di sé, raffigurandosi come un eroe irredentista.

Se c’è una cosa che, da siciliani, disturba è proprio la commistione tra l’orrore da cui siamo stati colpiti e una surreale predicazione in senso contrario: “Hanno affossato la nostra terra con questa bugia. Ogni volta che c’è un nuovo arresto si allarga l’albo degli uomini e delle donne che soffrono per questa terra. Si entra a far parte di una comunità che dimostra di non lasciare passare l’insulto, l’infamia, l’oppressione, la violenza. Questo siamo ed un giorno sono convinto che tutto ci sarà riconosciuto e la storia ci restituirà quel che ci ha tolto la vita”.

Sbagli, per nulla caro Messina Denaro. Tu e i tuoi non siete il simbolo di nessuna redenzione, non siete gli alfieri di nessun riscatto. Siete soltanto il marchio di un male che ha prodotto dolore infinito. I dottori Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono il nostro orizzonte, per sempre. Infatti, quelli come te li mettevano in condizioni di non nuocere. Loro, con altri, rappresentano la Sicilia del vero onore, ferita e massacrata dalla viltà dei mafiosi. Tu, ex latitante, sei la Sicilia del disonore che vorremmo cancellare. La storia non ti restituirà niente, come, purtroppo, niente potrà ridare la vita alle tue vittime innocenti. (rp)


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