MESSINA – Settanta rarissimi cimeli cinematografici – dagli anni trenta agli anni cinquanta – per la mostra dedicata a Vincenzo Bellini e ai film che lo vedono protagonista, aprirà il Messina Film Festival l’1 dicembre nel restaurato Foyer del Teatro Vittorio Emanuele.
L’inaugurazione
Ad inaugurare l’esposizione saranno l’Assessore regionale Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata, il Sindaco di Messina Federico Basile e il Commissario Straordinario del Teatro di Messina Orazio Miloro.
Sarà quindi possibile ammirare i materiali pubblicitari di una curiosa doppia versione (italiana e inglese) di Casta Diva del 1935, con la stessa protagonista femminile, la divina Marta Eggerth, ma con doppio interprete maschile per il ruolo di Bellini (Sandro Palmieri per la versione italiana e Philips Holmes per quella inglese).
Ma anche il remake del 1954, diretto appunto da Gallone ed interpretato da Antonella Lualdi, Nadia Gray e Maurice Ronet. E poi Casa Ricordi (1954), sempre di Carmine Gallone, storia della leggendaria Casa musicale in cui, oltre al nostro Bellini, si muovono tanti celebri compositori.
E ancora Maria Malibran, omaggio alla mitica cantante legata a Bellini da un’affettuosa amicizia di Guido Brignone realizza nel 1943, film perduto che può essere conosciuto solo attraverso i materiali pubblicitari esistenti.
Gli altri film
Due versioni per La sonnambula: del 1942 il film di Pietro Ballarini, in cui il compositore catanese vive una storia d’amore con una delicata fanciulla cagionevole di salute e del 1952 quello di Cesare Barlacchi, che racconta la tormentata storia di due fidanzati in un piccolo paese svizzero con il sottofondo della musica di Bellini.
E’ una vera e propria rarità la La Norma del 1911, film muto restaurato dalla Cineteca di Bologna. Manifesti, locandine, fotobuste, foto di scena, i calendarietti profumati dei barbieri, i cineromanzi e tante curiosità che danno un’originale prospettiva nella rappresentazione di Bellini per il cinema.
La mostra Bellini al Cinema si snoda attraverso otto isole – una per ogni film ed è stata curata da Ninni Panzera che ha ritrovato materiali provenienti da collezionisti di varie parti del mondo.
La mostra resterà aperta anche dopo la conclusione del Festival e fino a fine gennaio per consentire alle scolaresche di conoscere il mondo cinematografico di Vincenzo Bellini.