Messina, sintesi su Croce: mossa centrista aspettando Palermo - Live Sicilia

Messina, sintesi su Croce: mossa centrista aspettando Palermo

Ecco che cosa bolle in pentola.

Roma – “Il tavolo del centrodestra a Roma ha trovato la sintesi sul candidato a sindaco di Messina”. L’annuncio a mezzo stampa del coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè manca di una parte di non poco conto. Vale a dire il nome di sintesi: Maurizio Croce. 

L’ex assessore della giunta Crocetta, molto vicino a Sicilia Futura e al deputato Beppe Picciolo e molto gradito alla famiglia Genovese, rappresenta molto di più di un semplice candidato. Se su Palermo la quadra non è ancora stata trovata infatti l’idea di schierare un frontman di estrazione centrista e trasversale, dice tanto.

 La scelta arriva a margine di un vertice romano che vede l’assenza di Fratelli d’Italia e potrebbe rappresentare una formula da replicare. Pienamente in linea con la svolta moderata di Prima l’Italia, al secolo Lega per Salvini premier, magari da bissare anche sul capoluogo. E da lì, in caso di successo, anche nella corsa a Palazzo D’Orleans (una suggestione che ha più di un tifoso nella galassia dei malpancisti ostili al Musumeci bis). Due le ipotesi in campo: contrattare con il resto del fu centrodestra o giocarsela fino al ballottaggio. 

Un modo per contarsi e vedere chi pesa di più. Insomma, l’assembramento neocentrista adesso getta la palla nella metà campo avversaria. Forse nella speranza di aggregare altri pezzi di centro. Fantapolitica? Le decisioni prese qualche ora fa sulle amministrative di Genova dai vertici del plotone renziano, cioè di convergere sul candidato del centrodestra, sembrerebbero corroborare l’ipotesi. E qualche gola profonda sussurra della possibilità che lo stesso scenario potrebbe replicarsi in quel di Palermo. Resta tuttavia qualche interrogativo. Come si combina la scelta del candidato condiviso da un pezzo di coalizione con l’appello lanciato dal segretario Minardo all’unità del centrodestra? Che l’apertura all’unità sia da leggere tra le righe come un modo elegante per dire no al Musumeci bis (ma non a un altro candidato meloniano), dopo le parole pronunciate ieri dall’eurodeputato Raffaele Stancanelli, facendo leva sui malumori di qualche dirigente impensierito da una ipotetica corsa solitaria?  

E ancora. Se la Lega cede sulle due città siciliane più importanti che vanno al voto in primavera, non dovrebbe a quel punto chiedere la presidenza della Regione? Domane su domande. I tempi evidentemente non sono ancora maturi. E il gioco a incastri, visto il numero di attori in gioco, è un rompicapo difficile da rivolvere. Senza fare prigionieri, si intende. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI