Meteo, qualche giorno di bel tempo poi arrivano piogge e neve - Live Sicilia

Meteo, qualche giorno di bel tempo poi arrivano piogge e neve

Intanto al Nord è allarme siccità: la neve è dimezzata
LE PREVISIONI
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Tempo stabile e soleggiato almeno fino a mercoledì, con temperature sopra la media: è l’effetto dell’anticiclone di Carnevale, che da giorni si è piazzato sull’Europa centrale, Italia compresa, ma che ora è in via di esaurimento. Giovedì, infatti, sarà soppiantato da un’area di bassa pressione collocata nei pressi delle Isole Britanniche, che dovrebbe riuscire a pilotare correnti instabili e più fredde fin verso il bacino del Mediterraneo.

Secondo le previsioni di Antonio Sanò, fondatore del sito iLMeteo.it, fino al 22 febbraio al Nord e nelle valli interne del Centro continueranno a essere ben presenti foschie o nebbie. La colonnina di mercurio, di giorno, salirà al di sopra delle medie stagionali, facendoci vivere una nuova parentesi di caldo anomalo a causa di un vasto campo di alta pressione che occupa ormai da alcuni giorni gran parte dell’Europa centrale e meridionale avvolgendo così anche il nostro Paese, con temperature su alcuni tratti delle due Isole Maggiori e su alcuni settori dei fondivalle alpini prossime ai 20°C. Da giovedì ci attendiamo un ritorno delle precipitazioni a partire dal Nordovest, in estensione ad altri settori nei giorni successivi. Visto il calo delle temperature potrebbe tornare anche la neve, a tratti abbondante, sull’arco alpino fino a quote medio-basse. La perturbazione potrebbe durare anche per tutto il prossimo weekend, con un più marcato calo delle temperature.

Le previsioni del tempo nel dettaglio

Lunedì 20. Al nord: cielo coperto o nebbioso, più sole sulle Alpi. Al centro: nuvolosità irregolare. Al sud: nubi irregolari su coste tirreniche e Puglia.

Martedì 21. Al nord: pioviggine in Liguria, nebbie e nubi basse in pianura. Al Centro: molte nubi ovunque. Al Sud: bel tempo prevalente.

Mercoledì 22. Al nord: prima nebbia poi cielo coperto e pioviggine in Liguria. Al centro: nebbie al mattino, poi cielo coperto. Sulla Sardegna, tutto sole. Al Sud: nebbie sulle valli, poi molte nubi. Tendenza: peggiora al Nord con piogge, via via più intense nel weekend. 

Neve dimezzata sulle Alpi, è allarme siccità

Neve dimezzata sulle Alpi, laghi e fiumi in forte sofferenza, quasi in secca come la scorsa estate, corsi d’acqua che hanno raggiunto uno stato di severità idrica “media” in tre delle sette autorità di distretto. del Fiume Po, dell’Appennino settentrionale e dell’Appennino centrale. È il quadro delineato da Legambiente che reputa “preoccupante la carenza di neve, con il 53% in meno sull’arco alpino, e in particolare il bacino del Po, con un deficit del 61%”, secondo i dati di Cima Research Foundation. L’associazione ambientalista lancia quindi un appello al Governo Meloni, indicando le priorità per una strategia nazionale idrica.

Legambiente pensa ad una strategia strutturata in otto punti, con interventi di breve, medio e lungo periodo che favoriscano da una parte l’adattamento ai cambiamenti climatici, e dall’altro permettano di ridurre da subito i prelievi di acqua evitandone anche gli sprechi.

A partire dai prossimi mesi, infatti, spiega l’associazione, “la domanda di acqua per uso agricolo si aggiungerà agli attuali usi civili e industriali che sono già in sofferenza e il fabbisogno idrico nazionale sarà insostenibile rispetto alla reale disponibilità”.

Otto i pilastri, per Legambiente: favorire la ricarica controllata della falda facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio invece di scorrere velocemente a valle fino al mare; prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane con l’installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano; in agricoltura prevedendo laghetti e piccoli bacini; interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato e permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione; implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura attraverso le modifiche normative necessarie; riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti; utilizzare i criteri minimi ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi; favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti; introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti.

“Il 2023 è appena iniziato, ma sta mostrando segnali preoccupanti in termini di eventi climatici estremi, livelli di siccità. Bisogna da subito ridurre i prelievi nei diversi settori e per i diversi usi prima di raggiungere il punto di non ritorno. Serve poi adottare una strategia idrica nazionale che abbia un approccio circolare”, spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.


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