PALERMO – 2012: elezioni regionali siciliane. Prossimamente.
Credo che non le dimenticheremo con facilità. Non solo perché si gioca, forse, la sfida più delicata della storia amministrativa della nostra isola, che va a braccetto, come sempre, con uno dei momenti più delicati della storia repubblicana. Ma anche perché, già a metà della galoppata in campagna elettorale, si stanno battendo alcuni record. Innanzitutto di candidature: non ricordo di averne mai viste tante, e tanto varie, in prossimità della scalata alle poltrone. In secondo luogo, per le ri-candidature: non rammento di aver scorto un così nutrito numero di vecchie facce, volti della politica di lungo e lunghissimo corso con nuovi e imprevedibili simboli che fanno loro da “sottopancia”. Come fantasmi che tornano a infestare il castello, rieccoli in azione. E alcuni non cambiano nemmeno lenzuolo: basta allargare i buchi per gli occhi e cambiare voce facendo “buh!” o, male che vada, “boh” e ci si materializza puri e per sempre giovani, con rinnovato spirito battagliero. Ogni riferimento al dott. Antonio Paladino – che nel passaggio da Grande Sud all’Udc si è distinto per parsimonia, limitandosi a far cambiare logo di partito sul manifesto della precedente candidatura, mantenendo però la stessa foto e lo stesso sfondo – non è per niente casuale.
Ma se commedia deve essere, la trovata sganasciante di questa tornata elettorale è che dalla tribuna politica si è passati alla politica dei tribunali. Siamo ai fasti di “Un giorno in pretura” (il film con Sordi, non la trasmissione della Petrelluzzi, non per il momento, almeno).
È scoppiata infatti la “querelite”.
In soldoni: si querelano tutti. Una volta ci si sfidava a duello. Ma oggi l’immagine conta più dell’onore delle armi e dello schiaffo col guanto. E alla parola (pubblica) di troppo che la “sporca”, si ribatte con una notizia (altrettanto pubblica) di rivalsa per vie legali, causa diffamazione.
Era già successo tra giornalisti (Salvo Sottile contro Mariano Sabatini, per esempio) e tra scrittori ed editor (Carofiglio contro Ostuni). Ora tocca ai candidati alle regionali. Dati alla mano, la lista di duellanti a suon di querele, in Sicilia, soltanto nell’ultima settimana, impressiona per lunghezza e furore compulsivo. Il dirigente delle Attività produttive Nicosia querela l’assessore Venturi; Saverio Romano si rivale legalmente su Crocetta e Miccichè; Nello Musumeci incrocia le spade del codice civile con Crocetta; Alfonso Cicero annuncia “querelo Lombardo e Armao”. E poi Lombardo contro Venturi, Lo Bello contro Lombardo…
Ho cercato di trovare una spiegazione pseudo-antopologica a questo fenomeno. Mi sono chiesto se sia colpa di Twitter, l’anticamera virtuale al “ti faccio causa”; ho dato la responsabilità agli americani, che hanno inventato l’agone politico in tv, col piglio dei cowboy armati di colt caricata a parole e ingiurie. Ma loro sono pistoleri per conformazione. Noi burocrati per deformazione. Ho ipotizzato, malignamente, una questione di marketing: se Parigi val bene una messa, figuriamoci quanti articoli di giornale vale una querela. Certo è che a rimetterci è il solito elettore, che di liti non ne può più. Rassegniamoci. Beppe Grillo si è appena asciugato le gocce dello stretto di Messina dal torace ed è pronto a fare da imbuto per il prossimo torrente di querele. Anche perché un Grillo davanti a un giudice forse vale più di cinque Crocetta e tre Miccichè.
Mi faccia causa

La trovata sganasciante di questa tornata elettorale è che dalla tribuna politica si è passati alla politica dei tribunali: è scoppiata la querelite. In soldoni: si querelano tutti. Una volta ci si sfidava a duello. Ma oggi l’immagine conta più dell’onore delle armi e dello schiaffo col guanto.
SI… LASCIATELO LAVORARE … MA ALMENO SI INSEDI IL PIU’ PRESTO POSSIBILE
NON SI PUO’ ANCORA LASCIARE QUESTA ACCOZZAGLIA DI INCOMPETENTI E DI
ARRAFFONI DEGLI ASSESSORI DI DON ARRAFFAELE
A DISTRUGGERE QUELLO CHE RESTA DELLA SICILIA
Giusto non fare l’uso del cortile, non mirato o mirato, ma Vi siete chiesti il perchè delle sane osservazioni di alcuni??? Neppure ha iniziato e le sue uscite non sono delle più felici….So da prima e di certo che Crocetta sia incapace oltre che confuso…non c’è ne Vogliate a chi la pensa così!!!!!!!avrà lo stesso destino del sindaco lo so fare…tantissimi andarano a votare Orlando ed adesso subito pentiti…non tantissimi sono andati a votare Crocetta…..e si pentiranno ancor prima di Orlando…..c’è da dire che ancor peggio del comune di Palermo, la Regione Sicilia ha dei problemi a dir poco irrisolvibili, solo un grande Uomo coadiuvato da eccelenti Uomini avrebbe potuto tentare di risolvere e migliorare il più possibile…ma in giro non se ne vedono…..e con il rispetto…..per quello che ha fatto vedere Crocetta….non ci siamo mica….e come ha fatto intendere il Cardinale Romeo (anche se possiamo dire ….Cardinale Romeo ma anche Lei prima dovera????), Crocetta dovrebbe essere già meno Star e più governatore…..che Dio ci illumini…….
Lasciarlo “lavorare”, dunque, per fare cosa ? Quello che hanno fatto e continuare Monti e Orlando, rispettivamente a Roma e a Palermo ?
NO-VOTO deve essere la risposta alle prossime elezioni politiche per sbarazzarci di questa gentaglia fatta di sciacalli, ladri e avventurieri.
Come la penso ? Di seguito la risposta:
l’Espresso
Monti, la beffa ai malati di Aids
di Martino Villosio
Il governo invia una mail ai pazienti infettati dal virus Hiv per colpa dei farmaci infetti: «Non riceverete più i risarcimenti promessi, dovevate farci causa prima»
COMMENTO
O meglio: Monti e la beffa agli italiani. La strapazzata sacrosanta che gli ha passato ieri l’ autorevole e serio quotidiano DIE WELT della Germania, esprime tutto in ordine al bilancio pseudo-politico e deficitario del soggetto-oggetto servito all’ opinione pubblica italiana come “professore” e comsiderato da quella europea un comunissimo burocrate e parassita della moneta. Monti è stato, e continua ad essere, incapace di esprimere una minima parvenza di buon governo, tranne quella di fare un impositore di dissanguamento delle famiglie italiane senza individuare il vero obiettivo e causa del male: la malapolitica. Un inetto, insomma, da 30mila e passa €/m già ogeetto di beffa, come il suo predecessore Berlusconi, ma “venduto” a italiani minchioni come salvatore di questa italia. Un inetto, ancora, con i gradi di accademico al servizio della speculazione internazionale e non dell’ ITALIA: un componente della cupola della malapolitica nazionale, infine, da consegnare al ludibrio.
Inviato da lalola il 05 novembre 2012 alle 15:12
. . .
Armarsi di buona volontà, allora, e far sentire la nostra presenza. I giovani e i fascisti presenti alle esequie religiose di Rauti a Roma hanno statuito un buon esempio fischiando Fini: er caghetta. Perché non passare al lancio di uova marce e chiedere al signor Crocetta come s’ è guadagnata la pagnotta in passato, oltre aver fatto da rappresentante dell’ antimafia spa ? E Orlando ? E Bersani ? E D’ Alema ? E Lombardo ?
Uova . . . tante uova marce, e la questione è parzialmente avviata con coraggio.
FINALMENTE !
Anche perché abbiamo la bella abitudine di caricare sulle spalle del nuovo arrivato tutti i peccati di sessanta anni di mala politica regionale. Manco il tempo e Crocetta addivintò ‘u diavolo o Santa Rosalia che deve fare i miracoli. A tanti ci abbrucia u c… è questa la verità (senza offesa per nessuno).
Veru é ‘ca u curtigghiu ti fa addivintari surdu ma: la verità é che la situazione balorda é questa. Tre anime nel PD Cracolici, Lupo, Lumia più quelle dell’UDC. A queste dobbiamo aggiungere quelle di Miccichè, Savona e aggregati instabili. I grillini non li conto perchè spero che facciano quello per cui sono stati eletti: rendere trasparente le attività di governo, perchè sulla levatura politica (nel senso d’essere seriamente propositivi) ho seri dubbi. Siccome sappiamo che l’attività politica di un candidato trova riconferma solo in caso di gestione di potere durante il mandato, adesso Crocetta dovrà fare appattare le carte e l’aricchi friscanu, quannu si tratta di spartiri !
Che Crocetta piaccia o no (e a me non piace), in effetti è tartassato.
Ci mancava chi doveva dire “lasciatelo lavorare”.
Come se quello che lui “lavora” non fosse qualcosa che ci riguarda..
…dovrebbe lavorare con una maggioranza che non ha, quindi a colpi di decreti?
Vediamo cosa fa e come lo fa, e poi se è il caso critichiamolo aspramente. L’attacco preventivo, quando ancora non si è insediato e non ha fatto niente, è inutile.
“Lavorare” riferito a un politico è già di per se una parola grossa. Se per lavorare si intende iniziare a fare accordi con UDC (già peraltro fatti), Lombardiani e magari qualche scheggia di PDL, allora è megghiu cà sinni va a travagghiari… Ma sul serio, però!
@logeffomaccello: ma facci vuscari u pani, a ddu criaturo!
Di Berlusconi nessuno ha mai scritto “…e lasciatelo lavorare”…non che voglia difendere Berlusconi…non me ne fotte molto, anzi niente!!! Però al solito nostro ci sono figli e figliastri…dipende solo da che schieramento fanno parte. Da un lato c’è solo lo schifo, dall’altro (anche se fa schifo uguale) si parte sempre da un perbenismo dovuto al fatto che si è dalla parte “giusta”. Gli uni sempre condannati, gli altri gente pulita…infatti pulita come D’Alema, Rutelli, Di Pietro, ecc ecc.
Parliamo di cambiamento della classe politica, e noi ancora siamo ancorati al concetto stravecchio di destra e sinistra. Non cambieremo mai perchè non siamo popolo e non sappiamo nemmeno noi cosa voglia dire bene comune!!!
@roberto: per la verità io di Berlusconi ho sentito dire “lasciamolo lavorare” innumerevoli volte. Anche dopo che, a cose fatte, aveva ampiamente dimostrato di che pasta fosse fatto.
Di Bersani e simili, poi, io non mi sono mai nemmeno sognato di pensare “lasciamolo lavorare”. Questo per dire che la suddivisione cieca tra “buoni” di sinistra e “cattivi” di destra non riguarda necessariamente chiunque esprima delle opinioni. Libere e senza pregiudizi.
Io non ricordo una volta che sia una di cui si sia detto di Berlusconi “lasciamolo lavorare”. Ma, ripeto non è per me un problema, non mi interessa difendere niente e nessuno. Pur troppo è un dato di fatto. E’ certo che la libertà di esprimere opinioni spesso è faziosa per cui sembra che da una parte ci sia gente libera, vera, aperta e a cui affidare pure le nostre chiavi di casa, e dall’altra invece ci siano solo corrotti, mafiosi, infami. Magari involontariamente, non lo so, però scrivendo certe cose in maniera LEGITTIMA e LIBERA (e guai se non fosse così) non si fa altro che contribuire ad una diatriba sterile e inutile che porta solo ad una divisione…e io dico che la nostra terra di tutto ha bisogno tranne che un’ennesima frattura. Anche perchè secondo me tra destra e sinistra dovremmo vincere NOI POPOLO SICILIANO!!! Chi sia sia al governo il punto dovrebbe essere solo il BENE COMUNE!
Ovviamente, se è di sinistra “lasciatelo lavorare, se di destra “abbattetelo prima possibile”.
Se “di destra” come è quella italiana… perché no? C’è qualche cosa di pigghiari? C’è solo di farsi tenere la fronte e magari…
Crocetta è una disgrazia… in seguito vedremo chi ha ragione……se abbiamo ragione dobbiamo leccarci altre ferite….ai posteri
in effetti peggio di come siamo stati governati non potrebbe essere, ergo “facciamolo lavorare”
E’ cosa saggia, prima di giudicare, di vedere i risultati .
Non si può condannare Crocetta a priori.