“Commissione antimafia? Cambierà| Su Dell’Utri una cattiveria inaudita” - Live Sicilia

“Commissione antimafia? Cambierà| Su Dell’Utri una cattiveria inaudita”

Le prime parole del presidente dell’Ars. La Rocca Ruvolo: “Maggioranza coesa”.

PALERMO – “La commissione regionale antimafia cambierà veste. Dell’Utri? Vittima di una cattiveria inaudita”. Sono le prime battute da nuovo presidente dell’Ars di Gianfranco Micciché, che torna su quella poltrona nove anni dopo la fine della prima esperienza. Al termine della terza votazione, il coordinatore di Forza Italia è stato eletto anche grazie ai voti di parte del centrosinistra, nonostante due franchi tiratori che hanno continuato, anche oggi, a votare contro il politico azzurro. “Il rapporto con le opposizioni? Questa è un’aula in cui non c’è una maggioranza. Era ovvio che la mia elezione avesse bisogno di qualche aiuto. Adesso dobbiamo sforzarci di ascoltare, visto che la maggioranza non c’è. Nei giorni scorsi avevo cercato un accordo che non è riuscito, altrimenti sarei stato eletto già alla prima votazione”. Ma il voto di oggi, come detto, ha portato in dote a Micciché nuove preferenze: “Se i voti giunti dal Pd possono essere la base per un nuovo accordo in vista delle altre poltrone dell’Ars? Ci sono domande alle quali non posso o non voglio rispondere” ha tagliato corto il presidente dell’Ars.

Che poi ha accennato ai primi passi che compierà nel Palazzo. “Ardizzone ha dichiarato di aver tagliato i costi? Se sono serviti a migliorare la macchina, – dice Micciché – ha fatto bene. Se hanno peggiorato la situazione, li rivedremo. Sono assolutamente favorevole al taglio degli stipendi troppo alti. Ma non mi piace la demagogia, dobbiamo risparmiare e tagliare gli sprechi ma non lo farò a scapito del funzionamento di questa Assemblea: non ha senso tagliare cento se poi quel taglio mi fa spendere 200. Ma il mondo ha dichiarato da tempo l’insuccesso del marxismo – prosegue – stipendi tutti uguali non ce ne possono essere, chi merita di più deve guadagnare di più”.

Altro capitolo, la Commissione regionale antimafia: “Va modificata – ha detto Micciché – visto che la vera lotta alla mafia non la fa il parlamento. Noi non possiamo dare patenti alle persone, ma occuparci dei fenomeni. Di questo argomento ho parlato con Fava e come sapevo già, ho trovato un interlocutore molto intelligente”. Un passaggio, poi, su Marcello Del’Utri, in carcere nonostante le gravi condizioni di salute. “Se ci penso sto male. È una storia – ha detto Micciché – di cattiveria inaudita da parte di qualcuno che si arroga il diritto di essere Dio. Una cosa insopportabile, non umanamente ma istituzionalmente. Spero che questo paese reagisca, ma non lo farà”.

Intanto, soddisfazione per l’esito della seduta di oggi è stata espressa anche dal presidente della Regione Nello Musumeci: “Ve lo dicevo io che non c’erano problemi. Partiamo col piede giusto. Ma non dobbiamo affidarci ai numeri per alzare muri tra maggioranza e opposizione. La drammaticità della situazione – ha aggiunto il governatore – ci impone di lavorare insieme. Uno sforzo va fatto da tutti, non solo dal governo. Dobbiamo guardare a questo parlamento con una logica diversa. La commissione antimafia? La legge è un po’ datata e va rivista. A patto che non perda la sua funzione: verificare se la politica e la burocrazia hanno gli anticorpi per resistere alle influenze della criminalità”.

A sgombrare il campo dai dubbi sulla tenuta della maggioranza, poi, è Margherita La Rocca Ruvolo, sulla quale sono giunte le preferenze dei venti deputati del Movimento cinque stelle: “La nostra maggioranza . ha detto – ha dimostrato coesione. La coalizione non solo appare unita, ma lo è di fatto. Miccichè era il nostro candidato alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana. Dal nostro gruppo non è venuto meno l’impegno preso. Desidero ringraziare il Movimento Cinquestelle – ha aggiunto – che già stamattina, ancor prima delle votazioni, aveva ufficializzato di indicare il mio nome sulla scheda per l’elezione del presidente. Ritengo i 20 voti che il movimento 5 stelle ha fatto convergere su di me un attestato di stima e fiducia personale e al contempo un segnale affinchè in questa legislatura – conclude – si possa lavorare insieme nell’interesse dei siciliani”.


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