PALERMO – “Questo inizio di Legislatura non è stato esaltante, è vero, ma abbiamo ottenuto un grande risultato: abbiamo rimesso in ordine i conti dell’Assemblea e ridotto i costi dell’Assemblea grazie all’impegno dei dipendenti di Palazzo dei Normanni”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè nel corso della prima cerimonia del ventaglio della XVII Legislatura, l’appuntamento che chiude i lavori del Parlamento regionale prima della pausa estiva. “Nessuno poteva imporre ai dipendenti dell’Ars di ridursi gli stipendi, ma lo hanno fatto. E poi sono molto contento dei complimenti che abbiamo ricevuto dalla Corte dei Conti per il riordino delle regole sui collaboratori esterni”.
“Questo ci ha consentito di riassestare i conti – ha proseguito Miccichè – così come il lavoro fatto sui portaborse: soluzione che ha salvato i cosiddetti stabilizzati e ridotto il numero dei collaboratori D6″. Il presidente dell’Ars ha ricordato che il tetto agli stipendi del personale comporta per quest’anno un risparmio di 600 mila euro e per l’anno prossimo di 800 mila euro, mentre la riorganizzazione dei portaborse consente una minore spesa di 1,5 milioni all’anno (sette milioni nella legislatura). “All’inizio della legislatura abbiamo chiesto 4 milioni in meno alla Regione, solo in parte per via della riduzione dei deputati da 90 a 70 perché questo incideva per 1,5 milioni, e sull’onda, per la verità, delle pressioni dell’assessore all’Economia e pure di fattori esterni – ha aggiunto -. Abbiamo creato un fondo per la povertà con 100 mila euro di risparmi dai tagli degli stipendi del personale, altri 100 mila euro dovrebbe arrivare dai deputati che finora sono stati un po’ distratti ma sono sicuro che faranno la propria parte. Purtroppo ancora non abbiamo avuto richieste per l’accesso a queste risorse se non quella da parte di Biagio Conte che andremo a trovare nei prossimi giorni”.
Al tavolo della sala stampa dell’Ars con il presidente Miccichè anche il segretario generale dell’Assemblea regionale siciliana, Fabrizio Scimè, e il presidente dell’Associazione stampa parlamentare Giovanni Ciancimino. Presenti anche i due vice presidenti dell’Ars Giovanni Di Mauro, di Popolari e autonomisti, e Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 stelle.
Ammettendo di non aver approvato molte leggi dall’insediamento a oggi, Micciché però precisa che “il dato è in linea con tutte le altre legislature e comunque ci sono almeno 50 disegni di legge che stanno andando avanti nelle Commissioni. Non posso dire che sia un’assemblea di lavativi, forse c’è qualcuno meno preparato, ma nient’altro”. E dedicare un giorno alla settimana ai disegni di legge di iniziativa parlamentare è la proposta lanciata dal presidente dell’Ars. “Penso che questo non disturberà il governo”, ha aggiunto Miccichè.
Il presidente è tornato poi su un suo cavallo di battaglia, l’abolizione del voto segreto: “Il voto segreto è il padre dell’imbroglio e va abolito. Basta andarsi a ‘pattiare’ un accordo e grazie al voto segreto non si risponde più al cittadino. Si fa tutto di nascosto, ma di nascosto si possono fare solo alcune cose che riguardano le persone o la coscienza, ma su una legge finanziaria il voto segreto è sbagliato”. E ha annunciato: “Nella prossima riunione di commissione regolamento spero di poterlo fare approvare”.
Il ventaglio donato a Miccichè quest’anno è stato realizzato a mano da un’artigiana palermitana, Rosaria Randazzo, 41 anni. Oggi ha partecipato alla cerimonia di consegna con molta emozione: “Questo ventaglio è dedicato a mio padre, che ho perso nei giorni in cui lo dipingevo. L’arte per me è il momento in cui riesco a esprimere tutte le mie emozioni e quindi sono molto fiera di aver raccontato un particolare momento della mia vita attraverso questo ventaglio”. Il ventaglio, con una struttura in bambù e raso di seta, rappresenta il portone monumentale di Palazzo dei Normanni e una veduta di piazza del Parlamento e un particolare dei mosaici della Cappella Palatina. “Spero di aprire il portone monumentale di Palazzo dei Normanni il 4 settembre, il giorno di Santa Rosalia – ha detto al proposito il presidente Miccichè – Se è vero che Santa Rosalia ha abitato qui, tornerà a casa”.
Il presidente dell’Ars poi ha concluso con un cenno al suo consulente per il randagismo in Sicilia Giovanni Giacobbe Giacobbe: “Sono stato deriso da qualcuno per la nomina del consulente sul randagismo: intanto il mio consulente mi ha presentato una proposta, mi sono confrontato con alcuni esperti che mi dicono sarà una vera rivoluzione culturale. Presenterò la proposta di legge agli altri partiti, se sarà necessario potrà essere anche migliorata. Spero comunque di presentare la legge più rivoluzionaria d’Europa”.