Sicilia, Micciché: "Musumeci deve cambiare carattere"

Sicilia, Micciché: “Musumeci deve cambiare carattere”

Il presidente dell'Ars sugli equilibri della maggioranza e sulle comunali di Palermo: "Serve un politico, ma non mi interessa"
LE DICHIARAZIONI
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CATANIA – Gli occhi puntati sui principali avvenimenti politici siciliani del 2022. Il presidente dell’Ars e leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Micciché, parlando stamattina a margine della commemorazione dell’omicidio di Piersanti Mattarella, ha parlato delle elezioni comunali di Palermo, precisando di non volere fare il sindaco, e del suo rapporto con il presidente della Regione Nello Musumeci a cui chiede “un cambio di atteggiamento”. E su una possibile candidatura del fratello Gaetano Micciché a presidente della Regione: “Vedremo”.

Musumeci e la maggioranza

“Se Nello Musumeci vuole rifare il governatore dovrebbe cambiare carattere. Chi è presidente della Regione deve essere in grado di dialogare con tutti i partiti”: per Micciché, il presidente della Regione ha smesso di confrontarsi con gli alleati come faceva all’inizio del suo mandato: “Quando ha chiesto la sua elezione ha dialogato tanto, oggi non lo fa più – dice Micciché – una chiamata ogni giorno magari no, ma un paio di volte l’anno sarebbe già una gran cosa. Non ci ha chiamati né ogni giorno né ogni settimana o ogni mese, ma io non voglio attaccare Musumeci, ogni volta che dico qualcosa poi pensa che lo stia attaccando. Vorrei solo che si verificasse un cambio di atteggiamento, ne sarei felice”.

Micciché sottolinea poi la solidità della maggioranza in aula: “Che la maggioranza sia forte non c’è alcun dubbio, e anche sul fatto che i partiti siano coesi. Però poi Musumeci continua a dire che lui decide da solo, forse è un vulnus politico dire che lui ragiona con gli assessori che noi gli abbiamo fornito. Gli assessori – continua Micciché – si nominano per competenze o per altri motivi, ma la politica la gestiscono i partiti. Gli assessori non decidono certo al posto dei partiti o per conto di essi, è una cosa folle. Vorrà dire che nella prossima legislatura le nomine degli assessori non ce le darà lui ma le apprenderemo direttamente dalla stampa”.

La candidatura del fratello

Sulle voci circolate nelle scorse settimane su una candidatura a presidente della Regione di suo fratello Gaetano, chairman della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, Micciché ha rimandato la discussione al futuro: “Ne parliamo fra cinque mesi, dopo le amministrative sicuramente. Ci sono tante condizioni da valutare e bisogna capire che tipo di presidente della Regione vogliamo”.

Gli “sciacalletti” e i complotti

“Il presidente Musumeci è circondato da tanti sciacalletti – dice Micciché – più dentro allo stesso governo che fuori se devo fare una battuta. Sono realmente amareggiato, perché questi quattro sciacalletti, anche all’interno dell’Assemblea, cercano ancora di convincere il presidente Musumeci che è vittima di non so quali complotti internazionali, ma non è vittima di niente”.

“Dobbiamo dire le cose come stanno, poi mi dicono che voglio sempre criticare e fare polemica – aggiunge Micciché – si tratta di alcuni che non capiscono niente e gli stanno combinando un danno enorme. Non hanno idea di che cosa sia la politica e gli combinano un guaio a settimana”.

Un politico per Palermo

“Per salvare il comune di Palermo serve gente che abbia credibilità – dice ancora Micciché parlando con i giornalisti – un peso, il phisique du role per potersi presentare alle elezioni, e può essere anche un politico. Ma non ci metto bocca, non mi interessa. Non punto a fare il sindaco – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – Sarei felice di rimanere presidente dell’Ars e mi si sta mettendo nelle condizioni di non poterlo fare”.


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