Miccichè querela D'Urso: "Parole offensive sull'Ars"

Miccichè querela D’Urso: “Parole offensive sull’Ars”

Dopo il botta e risposta l'ex dirigente regionale e l'onorevole Marianna Caronia

“Mi dispiace molto, ma sono costretto a querelare il direttore Tuccio D’Urso, con cui ho sempre avuto rapporti civili e cordiali, ma non può permettersi di parlare, riferendosi al Parlamento siciliano, di ‘ben noti trucchetti di false votazioni’”.

Ad annunciarlo è il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, che ritiene “offensivo e inaccettabile” il passaggio della nota di D’Urso in risposta a un’altra nota dell’onorevole Mariana Caronia.

D’Urso ha fatto riferimento al voto con cui l’Assemblea regionale siciliana bocciò la proroga dell’incarico all’ex dirigente dell’assessorato all’Energia lui. D’Urso andò in pensione. Poi, da pensionato, è stato scelto dal presidente della Regione Nello Musumeci per dirigere la cabina di regia che sta attuando in Sicilia il piano anti Covid finanziato dal governo nazionale per migliorare la rete ospedaliera siciliana.

“Il suo non rinnovo – aggiunge Micciché – è stata una squisita scelta del parlamento in un momento in cui tutti noi lamentiamo il fatto che la Regione ha un’amministrazione troppo anziana con un’età media di 59 anni. È da tempo che chiediamo di fare concorsi, che si ringiovanisca la dirigenza. Nel momento in cui una persona grande di età chiedeva di rimanere l’Assemblea ha legittimamente ritenuto di non doverlo fare rimanere”.

Anche il giorno della votazione D’Urso, l’estate scorsa, aveva usato parole durissime. Risultò che avesse votato una persona in quel momento assente. Sul punto Miccichè spiega: “La situazione fu verificata. C’era un dubbio reale, in altre occasioni avrei bloccato la votazione (Miccichè lo dice anche se quel giorno non presiedeva l’Assemblea), ma il risultato fu netto. Non si trattava di un ‘no’ per un solo voto”.

Cosa accadde? “Un deputato era andato via e aveva lasciato il tesserino sul posto. Era una votazione nel rispetto del distanziamento Covid e un deputato prese il suo posto. Avrebbe dovuto cambiare il tesserino, inserendo il suo. Niente di scandaloso o sconvolgente. Non esistono casi di false votazioni, non ci sono stai e mai ci saranno”.

Sul riferimento ai paradisi fiscali dove risiederebbero i capitali dei titolari di alcuni immobili affittati dalla Regione, Micciché dichiara: “Se D’Urso ha delle notizie di tal genere farebbe bene a rivolgersi alla Procura della Repubblica” .


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