CATANIA – Prosegue l’occuapazione dell’aula consiliare del Comune di Catania da parte dei lavoratori Micron. I dipendenti, circa 50, sono rimasti a Palazzo degli Elefanti tutta la notte. “Non c’è più tempo – hanno spiegato – vogliamo che il sindaco Bianco parli al premier Renzi della nostra situazione”. I colleghi serrati all’interno del Comune sono sostenuti da un folto gruppo di colleghi che protesta in piazza Duomo. L’incontro con il ministro Guidi di ieri, seppur positivo a sentire i sindacati, non ha rassicurato i lavoratori e lunedì arriveranno le lettere di licenziamento. “Il paradosso – affermano i lavoratori – è che, stavolta, a licenziare non è un’azienda in crisi. Semplicemente, l’azienda ha deciso di delocalizzare: a Singapore.
La nota dei sindacati diramata ieri. Si è conclusa presso il Ministero dello Sviluppo Economico l’incontro tra il Ministro Guidi, il vice-ministro De Vincenti e le segreterie nazionali Fim, Fiom, Uilm sulla vertenza Micron. L’incontro ha toccato due aspetti fondamentali la necessità per l’Italia, se vuole rimanere in un settore industriale avanzato come quello della microelettronica e dei semiconduttori, indicato tra l’altro tra quelli a maggiore prospettiva nei prossimi anni anche dal programma europeo Horizont 2020, di mettere in campo strategie industriali coerenti e di sostegno per il settore. Mentre per quanto riguarda gli esuberi annunciati dalla multinazionale americana e il rischio dell’apertura delle procedure di mobilità il prossimo 7 di aprile, l’impegno del Governo ad una sua azione per quanto riguarda il ruolo che svolge in STM attraverso il fondo strategico, per il rientro degli esuberi annunciati da Micron.
Per la Fim l’incontro odierno è stato positivo, grazie all’azione di pressione e mobilitazione svolta dai lavoratori e sindacato, abbiamo ottenuto un primo risultato con la conferma da parte del Governo di un impegno sulle politiche industriali sul settore che per quanto riguarda la vertenza Micron deve per noi tradursi nell’incontro previsto lunedì prossimo, in precisi impegni da parte delle aziende interessate a mettere in campo azioni volte al ritiro degli esuberi annunciati e alla presentazione di un piano industriale di sviluppo e prospettiva. Il presidio organizzato per domani a Palazzo Chigi è coerente con il percorso di sensibilizzazione e pressione che intendiamo mantenere nei confronti delle aziende e delle istituzioni affinché non si perdano di vista gli impegni assunti.