PALERMO – Prima l’intervento alla festa di FdI, poi il duello a mezzo social. Non si placa la polemica a distanza tra l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Giuseppe Milazzo, e il deputato regionale e leader di Controcorrente Ismaele La Vardera.
A ‘dar fuoco alle polveri’ ci ha pensato il meloniano, in occasione della kermesse di domenica nel capoluogo siciliano. “Al mio amico La Vardera dico una cosa – ha detto Milazzo -. Se una persona lavora alla società Italo-Belga, su cui si faranno accertamenti, tutta una classe politica viene coinvolta. Se indagano Piraino, con cui cammina a braccetto, invece no”.
Un riferimento, neanche tanto velato, alla vicenda dell’Italo-Belga, su cui sono scattati gli accertamenti della Prefettura e della commissione nazionale Antimafia proprio dopo la segnalazione di La Vardera, e a quella di Giuseppe Piraino, l’imprenditore indagato per truffa che è stato politicamente vicino a Controcorrente.
Lo scontro sui social
Una bordata a cui il deputato regionale ha risposto a muso duro. “Nessuno può mettere in dubbio le denunce di Piraino – ha detto in un video – e abbiamo chiesto chiarezza, contrariamente a quanto ha fatto Milazzo sulle indagini che hanno riguardato Amata e Galvagno”.
Il duello è proseguito sulle presenze in Aula e sulle denunce. “La Vardera non fa il magistrato e vorrebbe fare il censore e non si capisce la sua proposta politica”, ha aggiunto l’europarlamentare. “A Milazzo danno fastidio le nostre denunce che vogliono evitare gli scandali che stanno travolgendo la Regione”, ha ribattuto l’ex Iena che poi ha tirato in ballo il “salto” sui banchi di Sala Martorana compiuto proprio dall’esponente di Fdi.
“Si è complimentato con me per la mia assoluzione da ogni accusa ma un anno fa mi aveva attaccato per un processo pendente – ha a sua volta scritto Milazzo -. Il mio amore per la tradizione siciliana è stato premiato con l’elezione al Parlamento europeo, a cui La Vardera ha partecipato venendo bocciato”.
Due politici di primo piano, nei rispettivi schieramenti, i cui toni accesi fanno presagire che la querelle non si chiuderà qui.

