Minacce al procuratore Patronaggio | Busta con un proiettile in ufficio - Live Sicilia

Minacce al procuratore Patronaggio | Busta con un proiettile in ufficio

Intimidazione rivolta anche ai figli del procuratore. La sicurezza sarà rafforzata

Agrigento
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AGRIGENTO – Un proiettile con minacce di morte per il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, e per i suoi tre figli, sono arrivate in Procura ad Agrigento. Sulla scrivania del procuratore capo è arrivata una busta regolarmente affrancata, all’interno della quale vi era il proiettile. Le indagini saranno coordinate dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato ad Agrigento dal prefetto Dario Caputo, ha deciso che la tutela alla quale è sottoposto il procuratore verrà rafforzata. “L’attenzione non è mai mancata, ma i meccanismi che sono già in atto verranno implementati”, ha spiegato il prefetto.

Luigi Patronaggio, 60 anni, procuratore capo di Agrigento dall’ottobre del 2016, già a metà dello scorso settembre – sempre al quinto piano di via Mazzini: sede della Procura – aveva ricevuto una lettera con minacce di morte e un proiettile da guerra. In quella missiva si faceva riferimento al caso Diciotti e all’inchiesta – partita proprio da Agrigento – sul ministro dell’Interno Matteo Salvini, iscritto a fine agosto nel registro degli indagati – per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. Anche per la precedente intimidazione, fu la Procura di Caltanissetta, competente per territorio, ad aprire un fascicolo d’inchiesta e delle indagini si occuparono carabinieri e polizia. Di quella lettera si disse che potesse provenire da ambienti paramilitari, ma non sono mai arrivate conferme in tal senso.

“Ferma condanna contro questi gesti vigliacchi, si tratta di persone che fomentano un clima di tensione che non è utile a nessuno”. Lo ha detto il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, in merito alle minacce di morte, accompagnate da un proiettile calibro 6,35, giunte al procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio e ai suoi tre figli. “Sono sicuro che la magistratura siciliana, e il procuratore di Agrigento in particolar modo, non si lasceranno intimorire da minacce di questo tipo – ha aggiunto il prefetto di Agrigento – Avendo come obiettivo l’applicazione della legge, continuerà ad operare a questo scopo”. Proprio il prefetto Caputo ha convocato, in serata, un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. “Massima attenzione da parte della Prefettura e delle forze dell’ordine sia sulla gravità del gesto che sui meccanismi predisposti per la tutela dei magistrati, affinché – ha evidenziato Caputo – siano sempre efficienti e laddove possibile, se sarà necessario, rafforzati”. Il prefetto sentirà il questore Rosa Maria Iraci e tutte le altre forze dell’ordine per valutare la gravità delle minacce, i segnali di cui sono in possesso le forze dell’ordine e per capire se vi sono margini di implementazione delle contromisure per garantire la sicurezza del procuratore capo Luigi Patronaggio”.

(ANSA).

LE REAZIONI
“Totale solidarietà al procuratore capo Luigi Patronaggio: la violenza e le minacce sono sempre inaccettabili. Le Forze dell’Ordine sono al lavoro per individuare i responsabili”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
“Il tentativo di intimidazione al procuratore Patronaggio, destinatario oggi di una busta con un proiettile, certifica la qualità e l’efficacia del lavoro che sta svolgendo la Procura di Agrigento sulla questione migranti e sbarchi. Al procuratore, che ascolteremo nei prossimi giorni in Commissione antimafia, va tutta la nostra solidarietà e la nostra attenzione”. Lo dice Claudio Fava, presidente della Commissione antimafia siciliana. “Sono certo che non sarà l’ennesima busta con un proiettile inviata al procuratore Luigi Patronaggio a far desistere lui e la Procura da lui guidata dal proseguire nel lavoro di questi mesi per contrastare ogni forma di criminalità e di violazione delle leggi e dei diritti”. Lo ha dichiarato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, apprendendo della busta contenente un proiettile e delle minacce di morte indirizzata al procuratore capo di Agrigento. “Certamente desta ancora una volta inquietudine la modalità spregiudicata con cui qualcuno tenta di condizionare il lavoro di quella Procura, cui va tutta la solidarietà mia personale e di tutta l’amministrazione comunale di Palermo”, aggiunge.”La grave intimidazione al procuratore Luigi Patronaggio è un segnale che deve preoccupare tutti. Non abbiamo mai avuto dubbi sull’incisività dell’attività portata avanti ad Agrigento. Oggi sappiamo che la professionalità e la dedizione con cui ha svolto il suo onesto lavoro risultano scomode. A Luigi Patronaggio la mia stima e il mio sostegno. Sono certo che non arretrerà di una virgola”. Così sui social network Pietro Bartolo. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars esprime solidarietà al procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio per l’atto intimidatorio subito. “Al dottor Patronaggio – dicono i portavoce M5S all’Ars – giunga il nostro sincero incoraggiamento. Non sarà un atto vile a scalfire il lavoro e il valore degli uomini dello Stato”.
“Siamo sicuri che l’intimidazione subita dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, destinatario di una busta anonima contenente minacce e un proiettile, non fermerà l’azione del magistrato e dei suoi colleghi a cui va la solidarietà e la stima di Italia dei Valori”. Lo dice il vicesegretario di Idv Sicilia Paolo Caracausi. Il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, insieme alla sua giunta, esprime solidarietà al procuratore capo Luigi Patronaggio, “certo che le vili minacce possano avere l’unico effetto di rafforzare la magistratura nella lotta costante alla criminalità e di stringere attorno ai giudici la città, per sostenerli nella lotta e nella tutela dei diritti”. Firetto confida che “le indagini possano al più presto individuare e assicurare alla giustizia l’autore o gli autori delle vigliacche intimidazioni”.

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