Minacce di morte a Bassetti, il medico pro Vax - Live Sicilia

Minacce di morte a Bassetti, il medico pro Vax

In una notte 4mila messaggi di minacce sul cellulare

Il primario del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha denunciato di aver subito minacce di morte attraverso dei messaggi ricevuti su Whatsapp.

“Sono stato oggetto di minacce di morte da parte di gruppi perfettamente organizzati – ha denunciato il medico intervenendo ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’e’ desta” su Radio Cusano Campus – Quando in una notte ricevi 4mila messaggi da 4mila account diversi, tutti con lo stesso simbolo, una doppia W rossa, pensi che dietro non ci sia
una testa, ma tante teste, forse anche un’organizzazione. Quando vedi manifestazioni di piazza organizzate, io dico semplicemente che sarebbe bene evitare di derubricare questi come atteggiamenti di singoli e indagare se dietro ci siano delle organizzazioni sovversive”.

“Penso che questo Paese alcuni di noi non se li meriti. Per fortuna di quella piazzetta di gente che ci insulta c’e’ un piazzona che ci dimostra la stima per quello che io e tanti altri facciamo, bisogna pensare che c’e’ gente negli hub vaccinali che lavora dalla mattina alla sera per stipendi che sono molto più bassi rispetto a quelli di altri Paesi – ha aggiunto Bassetti – Non dico che uno voglia sentirsi dire grazie ma neanche vaffanculo come hanno fatto l’altra sera in piazza nei miei confronti”.

Secondo i No vax la vaccinazione è inutile perché ci si può comunque infettare. “L’obiettivo della vaccinazione non è evitare i contagi – ha spiegato Bassetti – ma evitare che le persone vadano in ospedale e muoiano. In un mondo ideale, dove siamo tutti vaccinati, anche se io passo il contagio ad un altro non dovrei neanche fare dei tamponi perché colui che si infetta al massimo avrà una forma simil influenzale molto leggera. Ovviamente il vaccino riduce la possibilità di contagio, non la azzera, ma è molto più rara la possibilità di contagiarsi” spiega Bassetti.


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