Misilmeri affoga tra i rifiuti | Ma la Tarsu è salatissima - Live Sicilia

Misilmeri affoga tra i rifiuti | Ma la Tarsu è salatissima

Un ingresso in paese poco accogliente

La protesta dei cittadini: "La situazione è drammatica, la raccolta non viene effettuata da circa un mese".

la protesta dei cittadini
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PALERMO – Un’immensa distesa di rifiuti costituisce l’arredamento di diverse zone del comune di Misilmeri. L’immondizia trabocca dai cassonetti ormai colmi e invade, da settimane, marciapiedi e carreggiate stradali. La denuncia arriva pungente, tramite una missiva inviata alla redazione di Livesicilia da una residente in cui viene documentato tramite alcune foto l’avanzare dello stato di emergenza in cui versa la zona. Le immagini mostrano, infatti, una discarica a cielo aperto che si protrae per qualche centinaia di metri.

Il paese sembra essere abbandonato ad un destino di incuria e degrado e sia nelle vie centrali che in quelle periferiche si trovano i rifiuti più disparati: dalle bottiglie di vetro agli scatoloni di diversa forma e misura, dagli oggetti quotidiani ormai in disuso ai più comuni scarti di cibo. L’amministrazione commissariale a causa dell’emergenza sempre più preponderante ha emanato appena qualche giorno fa un’ordinanza con cui si affida alla ditta Tech Servizi srl di Siracusa la raccolta per soli tre giorni che potranno alleviare la situazione soltanto in alcuni punti del comune misilmerese.

 Immediata la protesta dei cittadini che non si rassegnano alla situazione di disinteresse e noncuranza delle istituzioni e continuano a segnalare il disagio paventando una risoluzione definitiva del problema: “La situazione è drammatica, la raccolta non viene effettuata da circa un mese e ciò favorisce l’inquinamento di un territorio circondato da campagne particolarmente belle – tuona Simona C., residente di Misilmeri – Non possiamo neppure mettere il piede fuori dalla porta o tenere le finestre aperte. La spazzatura offende il panorama, disturba l’olfatto, opprime, disgusta e rovina ogni cosa. Bisogna intervenire prontamente e sradicare il problema alle basi”.

L’accusa assume, poi, contorni taglienti a causa delle bollette “salate” della Tarsu recapitate negli ultimi giorni agli abitanti: “Il paradosso è vedere arrivare tasse eccessive per una raccolta urbana che non viene effettuata da tempo – continua la residente – E’ una vergogna, pretendono che la gente paghi con solerzia ma per quanto riguarda i servizi alla comunità sono prossimi allo zero. Non è corretto far pagare i cittadini per un servizio scadente e quasi inesistente”.

Toni accesi, infine, quelli utilizzati da Dionisio Giordano, segretario regionale Fit Cisl Ambiente che sul blog del comune palermitano inveisce contro i sindaci dei diversi comuni siciliani che invece di impiegare i lavoratori licenziati utilizzano ditte esterne: “La Regione deve intervenire presso i sindaci dell’Isola con una direttiva che stabilisca regole certe e sanzioni in caso di mancato rispetto delle normative sull’utilizzo del personale degli Ato – tuona Giordano – il Presidente della Regione si è assunto impegni certi sul Coinres, adesso spetta a lui obbligare tutti i primi cittadini a rispettare quegli obblighi utilizzando nelle procedure d’urgenza per la pulizia dei loro territori i lavoratori licenziati dagli Ato, cosi come prevede il testo unico ambientale del 2006”.


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