Veneto, morta la studentessa Gaia Bottari: aveva 20 anni

Uccisa a 20 anni da un tumore raro: si era diplomata durante le cure

La giovane studentessa era affetta dal sarcoma di Ewing

Grande commozione a Fratta per la scomparsa di Gaia Bottari. La studentessa morta a 20 anni ha combattuto per quasi due anni contro il sarcoma di Ewing, una forma di cancro particolarmente aggressiva che si era manifestata con un gonfiore alla tibia.

Nel gennaio 2024 la giovane era stata sottoposta a un trattamento intensivo presso l’Istituto Oncologico Veneto di Padova, riuscendo nonostante la malattia a conseguire il diploma in ragioneria. Purtroppo, anche dopo un’infusione di cellule staminali, il male non ha smesso di progredire e giovedì 2 ottobre si è spenta all’ospedale di Oderzo.

Studentessa morta, la famiglia è molto nota in paese

La famiglia Bottari è molto conosciuta in paese. Il nonno Claudio, medico e già vicesindaco di Oderzo, è scomparso nel 2023. Il padre Lorenzo, stimato tributarista, ha sempre sostenuto la figlia durante la sua lunga battaglia. Fino a Natale 2024 la speranza non era mai venuta meno.

Poi, una persistente tosse aveva spinto i medici ad anticipare la Tac di controllo. L’esito, purtroppo, non lasciava margini di ottimismo. Il sarcoma aveva aggredito un polmone, segnando l’inizio di un rapido peggioramento.

Cos’è il sarcoma di Ewing

Il sarcoma di Ewing è un raro e aggressivo tumore maligno che origina principalmente nelle ossa o, più raramente, nei tessuti molli che le circondano. Colpisce soprattutto bambini, adolescenti e giovani adulti, con un picco di incidenza tra i 10 e i 20 anni.

Si tratta di una neoplasia che nasce da cellule ossee immature e tende a crescere rapidamente, potendo diffondersi ad altri organi come i polmoni, il midollo osseo e il fegato. I sintomi più comuni includono dolore osseo persistente, gonfiore nella zona colpita, febbre e stanchezza.

La diagnosi avviene tramite esami di imaging (come radiografie, Tac o risonanza magnetica) e biopsia del tessuto tumorale. Il trattamento è complesso e richiede un approccio multidisciplinare che può comprendere chemioterapia, radioterapia e intervento chirurgico.

Nonostante la sua aggressività, le possibilità di guarigione aumentano se il tumore viene individuato in fase precoce e trattato tempestivamente. La possibilità di guarigione dipende anche da altri fattori, tra cui la localizzazione del tumore, la risposta alle terapie e l’eventuale presenza di metastasi.
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