Morto Santo Gulisano Consoli, attivista di 'No Discarica' - Live Sicilia

Morto Santo Gulisano Consoli, attivista di ‘No Discarica’

Lo storico militante si è spento questa mattina, il ricordo degli amici
MOTTA SANT'ANASTASIA
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3 min di lettura

CATANIA – Di professione era architetto, ma amici e conoscenti lo ricordano soprattutto per la sua passione di attivista: Santo Gulisano Consoli è morto questa mattina a Motta Sant’Anastasia, stroncato da un infarto. Sono stati vani i tentativi del personale del 118 di rianimarlo usando un defibrillatore.

Il ricordo sui social

Sono diversi i commenti che ricordano Gulisano su Facebook, sia sulla sua bacheca che su profili personali. Anna Bonforte, attivista del Comitato No Discarica, presidente dell’osservatorio della legalità al Comune di Misterbianco e storica esponente di sinistra del catanese, ricorda l’amico con un post: “Senza la sua dolcezza e caparbietà non avremmo l’ultimo lavoro di un professionista, l’architetto Santo Gulisano Consoli, che ha onorato fino alla fine la sua comunità con un parere motivato e certificato. Oggi, 6 febbraio 2022, possiamo solo piangere e maledire”.

Un ricordo dell’attivista scomparso è scritto anche da Danilo Festa, del movimento No Discarica di Motta Sant’Anastasia, compagno di battaglie con Santo Gulisano Consoli. “Se ne va un pezzo di me – scrive Festa – così, improvvisamente, come una di quelle “sparate” che ti uscivano d’impeto quando qualcosa non ti quadrava e sulle quali scherzavamo e ridevamo mangiando patatine. Potrei raccontare tante cose come sono tante le ore e i giorni che compongono, come un magnifico mosaico, gli ultimi quattordici anni di lotta condivisa. Così condivisa che Santo e Danilo erano ormai la stessa persona (e anche su questo quante risate). Lottavamo per tutto ciò che ritenevamo giusto, senza risparmiarci, inimicandoci molti, certo, ed era proprio questa la differenza tra te e gli altri: non lottavi per le pacche sulle spalle, per il compiacimento dei tanti, per il tornaconto personale. Lottavi perché credevi realmente che il mondo potesse essere cambiato con le nostre azioni terrene, nonostante appartenessimo alla categoria degli sconfitti (così ci definivamo). Adesso io non lo so più, credimi, non so più se questo mondo ha ancora possibilità di cambiare senza te. Ma una cosa me l’hai fatta scoprire oggi, in questo giorno triste: hai cambiato me e tanti altri che hanno avuto l’onore, il piacere, l’amore di aver percorso un pezzo di strada con te. Per ogni mio passo, per ogni mia caduta, per ogni mio tentennamento avrò il ricordo della tua mano sulla mia spalla. Grazie amico mio. Te lo ripetevo sempre ma con troppa superficialità, come una cosa scontata e forse avrei dovuto spiegarti quanto fossi importante per tutti noi. Oggi invece il grazie che ti voglio dedicare è infinito e nell’infinito ci ritroveremo”.

L’ultimo post

Le ultime parole scritte da Santo Gulisano Consoli sono di ieri sera: “Rileggendo il testo della canzone vincitrice del Festival di Sanremo l’ho trovato molto interessante. C’è un chiaro messaggio che viene fuori, una richiesta forte e sofferta di una generazione alla ricerca dell’amore e si ritrova senza adeguati strumenti per affrontare le tortuose strade dei sentimenti. In un mondo in cui, insieme a molti tabù, sono crollati molti degli schemi rigidi di una società patriarcale e maschilista, i “nuovi” giovani non trovano punti di riferimento per relazionarsi con l’altra metà del cielo. Forse è davvero arrivato il momento di cominciare a parlare di educazione sentimentale”.


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