Movida, firmata la nuova ordinanza| Pugno di ferro prorogato a ottobre - Live Sicilia

Movida, firmata la nuova ordinanza| Pugno di ferro prorogato a ottobre

Il sindaco ha rinnovato le misure contro chi disturba il sonno dei residenti, malgrado il Tar abbia avvisato del rischio di perdere eventuali ricorsi. L'ordinanza è pubblicata e sarà in vigore da giovedì. Schiaffo a Sala delle Lapidi che, contrariamente alle previsioni, non è ancora riuscita a discutere il regolamento.

PALERMO – Una nuova ordinanza sulla movida, in barba allo stop del Tar, che prorogherà per tutto ottobre le regole di ferro volute dal sindaco Orlando contro chi disturba il sonno dei residenti. E’ questa la mossa di Orlando in vista della scadenza della vecchia ordinanza prevista per mercoledì 30 settembre, con tanto di minaccia di attuare poterzi extra ordinem. La vita notturna del capoluogo siciliano torna così a far discutere, specie per la scelta del primo cittadino di rinnovare il provvedimento che pure era finito nel mirino dei giudici amministrativi, anche se non manca una stoccata del Professore al consiglio comunale.

L’ordinanza è pubblicata e sarà in vigore da giovedìSala delle Lapidi, contrariamente alle previsioni, non è ancora riuscita a discutere il regolamento, ma nel frattempo si è pronunciato il Tar che, a inizio settembre, ha bacchettato il Comune. Le ordinanze, hanno scritto i giudici, sono infatti necessarie solo per le emergenze e la movida, di certo, non lo è. Pur “salvando” il sindaco, che ha dovuto agire per necessità di cose, il Tar ha detto a chiare lettere che ripetere l’ordinanza, senza un regolamento, provocherebbe una pioggia di ricorsi che il Comune perderebbe.

Il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, però, è stato irremovibile e, dopo aver chiesto al sindaco misure severe, avrebbe paventato il rischio del far west. Orlando ha così deciso di andare avanti, sapendo che eventuali sospensive giungerebbero tardi, considerato che l’ordinanza scade a fine ottobre. Ma almeno si salverà il sonno dei residenti, anche se è bene specificare che le leggi nazionali prevedono già tetti per i decibel ma non sanzioni dure come quelle volute dal sindaco.

Il punto è che il consiglio comunale non ha ancora cominciato a entrare nel vivo del dibattito, tanto da spingere Orlando a parlare di “persistente inerzia” dell’Aula. Una bacchettata all’indirizzo dell’Aula, messa nero su bianco. “E’ un ritardo che rischia di determinare un inaccettabile arretramento nel contrasto a tutte quelle forme di illegalità che le forze di Polizia continuano a registrare in vaste zone della città e che richiedono l’adozione di un efficace strumento”, tuona il Professore che ha dalla sua l’appoggio del comitato provinciale ed è così pronto a sfidare anche le sospensive del Tar.

Il sindaco, inoltre, si è detto pronto a ribadire ulteriormente l’ordinanza, se non bastasse ottobre, e ad attuare i poteri extra ordinem del sindaco, che ribadisce di avere “ferma intensione a ricorrervi qualora fosse necessario attivarli per il perseguimento dell’interesse pubblico”. Insomma, anche se il consiglio comunale approvasse un regolamento “leggero”, il primo cittadino sarebbe pronto a intervenire anche in deroga alla legge. Un messaggio chiaro per Sala delle Lapidi, impegnata nella discussione sul regolamento pubblicità, che dovrebbe essere esitato a breve, e che poi dovrebbe passare proprio alla movida.

Per quanto riguarda i contenuti, l’ordinanza ricalcherebbe quella precedente. Oltre alle già previste sanzioni, con multe anche per i clienti fino a 500 euro, sono più dure le sanzioni accessorie a carico dei negozianti. La chiusura scatta alla prima multa (non più in caso di recidiva) e per 7 giorni e non 5; la seconda multa comporta 14 giorni di chiusura, che diventano 21 la terza volta e addirittura un mese consecutivo dalla quarta in poi. Agli esercenti spetta l’obbligo di assicura pulizia e igiene, di esporre le norme sul limite al rumore e alla musica, a rendere inutilizzabili sedie e tavoli all’esterno dopo la chiusura e a tutti, quindi clienti ma anche semplici passanti, non sarà permesso di compromettere il decoro cittadino, urlare o imbrattare con “rifiuti corporali” muri e monumenti. Rimane il divieto di vendere per asporto bevande in vetro o lattina dalla mezzanotte in poi; per quanto riguarda la musica, stop da mezzanotte all’esterno (dall’una venerdì, sabato e prefestivi).

LE REAZIONI

“Sulla movida non servono forzature e fughe in avanti, ma dialogo e concretezza. Occorre un regolamento che tuteli anzitutto il sonno dei cittadini e che dia regole certe agli imprenditori. In questi giorni abbiamo ascoltato proposte confuse, inadeguate e prive dei supporti tecnici. Il punto da cui partire è l’ordinanza, anche se va modificata e integrata. Presto faremo le nostre proposte, anche se possiamo anticipare la proposta di dividere la città tra centro, periferia e zone balneari con giorni e orari diversi. Il regolamento va fatto non perchè esiste un’ordinanza, ma perché lo chiede la città”. Lo dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo.

“Ho inviato una nota alla presidenza del Consiglio comunale e ai capigruppo per sollecitare la trattazione del regolamento sulla movida entro il 30 settembre, data in cui scadrà la vecchia ordinanza”. Lo dice il presidente della commissione Attività produttive del comune di Palermo Paolo Caracausi (Idv). “Il consiglio comunale non può apparire inerte su un argomento tanto delicato, proprio in un momento in cui si sta dando una svolta alla città con l’approvazione di un altro atto importante come il regolamento sulla pubblicità – dice Caracausi – la commissione da mesi cerca di confrontarsi con gli uffici per avere un parere sulle proprie proposte di modifica al regolamento dell’amministrazione, ma senza successo. Abbiamo presentato già da alcune settimane le nostre proposte di modifica, condivise con le associazioni di categoria, i rappresentanti dei residenti e dei musicisti, che hanno collaborato con noi alla stesura del documento. Ci rammarica che, malgrado i solleciti e gli atti del consiglio comunale che spesso si è sostituito all’amministrazione attiva, oggi si venga tacciati di inerzia”. “Non possiamo non evidenziare che ancora oggi in queste ordinanze ci sono degli errori o cambi di opinione – conclude Caracausi – come la proroga, per tutto ottobre, della possibilità di fare musica all’esterno fino all’una di notte il venerdì e il sabato, quando la concessione doveva essere limitata al solo periodo estivo. Se l’ordinanza sindacale è stata così efficace, perché i cittadini continuano a protestare e a non dormire? Perché in molti luoghi della città ancora si fa musica amplificata a tutte le ore? I cittadini sono forse impazziti?”.


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