ROMA – I parlamentari del Movimento 5 stelle hanno bocciato con un referendum la direttiva di Gianroberto Casaleggio sulla diaria di onorevoli e senatori, che comprendeva anche spese per collaboratori, attività politica, rimborsi per taxi e telefono. Il primo forte segnale di dissenso nei confronti di un leader sempre seguito inciampa però sulle promesse di trasparenza della campagna elettorale: sul web c’è già chi grida alla scorrettezza dei parlamentari a cinque stelle.
Il guru del M5S ha preso sin da subito una posizione netta sull’argomento: i parlamentari devono percepire soltanto 5.000 euro lordi di indennità, per tutte le altre spese è necessaria una rendicontazione periodica, in modo che la differenza possa fine in un fondo di solidarietà destinato. In sostanza, tutte le voci accessorie dovrebbero essere restituito di tasca proprio da senatori e deputati a cinque stelle ed è qui che crolla il sistema creato da Grillo e Casaleggio: i parlamentari hanno chiesto che le diarie vengano mantenute completamente con l’obbligo di rendicontazione ma senza restituire il surplus.