"M5s tra bluff e menzogne" | Le accuse dell'ex militante - Live Sicilia

“M5s tra bluff e menzogne” | Le accuse dell’ex militante

Salvino, indagato per le firme false, contro i 'regionali': "Fatto fuori da una congiura di palazzo"

Lo sfogo su facebook
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PALERMO – Un “consociativismo de facto”, caratterizzato da toni “particolarmente morbidi con Crocetta e con la sua gestione”. Il giudizio riguarda l’attività del Movimento cinque stelle nella legislatura appena conclusasi all’Assemblea regionale e arriva da Pietro Salvino, attivista palermitano che fa parte del gruppo dei ‘ribelli’ costituitisi in tutta Italia in un comitato contro la nuova associazione voluta dai vertici pentastellati. Uno sfogo arrivato su Facebook nel giorno in cui Livesicilia ha portato alla luce i nomi dei siciliani che hanno deciso di intraprendere una battaglia per mantenere in vita l’associazione e le regole del M5s datate 2009. Salvino, rinviato a giudizio nell’inchiesta sulle presunte firme false delle Amministrative 2012 di Palermo, spiega i motivi che lo hanno spinto a intraprendere l’azione legale e nel suo racconto, tutto da verificare, incrocia giustizia e politica risalendo sul calendario proprio al ciclone che coinvolse mezza deputazione palermitana venuta fuori dalle Politiche del 2013: sotto indagine finirono Riccardo Nuti, oggi tra i firmatari dell’esposto contro la nuova associazione M5s, e le colleghe Giulia Di Vita e Claudia Mannino, moglie di Salvino, anche lui tra i rinviati a giudizio.

Al centro la contrapposizione che ci sarebbe stata in quegli anni tra i deputati nazionali eletti a Palermo e il gruppo degli eletti all’Assemblea regionale: “Sin dal 2014 quando abbiamo capito che i deputati regionali bluffavano e non onoravano gli impegni presi con i cittadini che li avevano eletti è cominciata una guerra interna silenziosa”, scrive Salvino che però non specifica in cosa consisterebbe il “bluff”. Quella nei confronti del governo Crocetta, dunque, sarebbe stata una opposizione “morbida”: un atteggiamento imputato “soprattutto” a Giampiero Trizzino, deputato palermitano all’Ars riconfermato alle recenti elezioni di novembre, che al momento non replica. L’attività politica dei 14 deputati della passata legislatura a Sala d’Ercole secondo Salvino sarebbe stata “tutta improntata ad inutile retorica e a sceneggiate teatrali come lo ‘sfiducia day’ mentre poi di fatto – scrive – non si faceva seria opposizione a leggi fondamentali come quella sull’acqua e sul governo del territorio”. Il tutto sarebbe avvenuto “in accordo” con Giancarlo Cancelleri, dal quale non arrivano repliche, e con il “benestare” di Beppe Grillo e Luigi Di Maio (“incapace di azzeccare un congiuntivo”).

Un racconto che prende le mosse dall’inchiesta firme false e dall’arrivo nel movimento cittadino di alcuni nomi provenienti da Addiopizzo, come il candidato sindaco Ugo Forello. Salvino non ha dubbi: “Fatto largo ad Addio Pizzo approfittando della vicenda delle cosiddette firme false il gruppo dei regionali ha finalmente ottenuto l’eliminazione della spina nel fianco di noi ortodossi sempre pronti a criticare internamente l’inutilità e la assoluta inefficacia della loro attività ‘politica’”. Parole che si fanno ancora più pesanti quando Salvino accusa l’ex deputata regionale pentastellata, Claudia La Rocca, anche lei rinviata a giudizio insieme con l’allora collega Giorgio Ciaccio per le vicende del 2012: “Ricordo che con una congiura di palazzo molto ben orchestrata partita in coincidenza con le ultime amministrative Palermitane sono stato brutalmente ‘fatto fuori’ con una menzogna della deputata ormai ex Claudia La Rocca, che con un ‘presumibilmente’ pronunciato davanti a dei pm molto propensi a credere ad una sola versione dei fatti mi ha di fatto azzerato non solo da un punto di vista politico ma soprattutto sul piano personale”. Circostanze tutte da verificare, frasi a cui La Rocca, ascoltata da Livesicilia, preferisce non rispondere e che dovranno trovare riscontro nelle aule giudiziarie. Il processo, che si è aperto il 3 ottobre, riprenderà con una nuova udienza a gennaio ma le parole di Salvino, così come l’azione legale intentata nei confronti della nuova associazione, scuotono un movimento che anche in Sicilia si appresta a celebrare le Parlamentarie per il voto di marzo.


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