CATANIA – Giovanni D’Avola e Luigi Bosco capilista di Emiliano sotto il vulcano. “Sono delle buone liste, possiamo farcela”, dice Giuseppe Caudo. Il coordinatore della mozione prova a tenere alto il morale della truppa dopo la débâcle del voto dei circoli. Michele Emiliano totalizza un magro bottino: cento sessanta tre preferenze che non gli valgono nemmeno un delegato. La strada, insomma, sembra tutta in salita per i megafonisti. Una volta chiuse le urne dei circoli, gli sforzi dei megafonisti si convogliano verso il match del 30 aprile ai gazebo. A guidare la lista Catania 1 c’è il capogruppo Pd al consiglio di Catania, Giovanni D’Avola, al secondo posto Lucia Mancuso, a seguire Giuseppe Trovato, Maria Grazia Lombardo, Salvatore Pizzuto, Vincenza Mascali, Antonio Licciardello (consigliere comunale di Misterbianco) e Gabriella Barchitta. Al collegio di Catania 2 il capolista è l’assessore catanese Luigi Bosco. In lista lo seguono Giuseppina Napoli, Giuseppe Furnari, Natascia Palermo e Fernanda Bortiglio.
“Siamo convinti di aver scommesso su una squadra equilibrata tra giovani leve ed amministratori. Siamo consapevoli di competere con liste in cui sono presenti esponenti del governo regionale e nazionale ma siamo sicuri che la mozione Emiliano possa avere successo nella nostra provincia proprio perché rappresentiamo un’idea di partito diversa dal renzismo e dagli accordi di segreteria”, spiega il coordinatore. Siamo una mozione civica che intende dare spazio ad un partito che sta in mezzo alla gente e che tiene ancora al confronto”, dice Caudo. I supporter di Emiliano sperano di guadagnare il terreno perduto con il voto aperto ai cittadini, forti di una rete di amministratori locali che in queste settimane si sarebbero avvicinati. Tra questi ci sarebbero il consigliere paternese Giuseppe Gentile e l’assessore di Trecastagni Raffaele Trovato.
