"Multe da cancellare", condanna | per l'ex sindaco Salvino Caputo - Live Sicilia

“Multe da cancellare”, condanna | per l’ex sindaco Salvino Caputo

Monreale. La replica: "Estraneo"
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Cadono i falsi ma non i tentativi di abuso d’ufficio. Condannato in appello ad un anno e cinque mesi Salvino Caputo, ex sindaco di Monreale e attuale deputato regionale del Pdl. In primo grado aveva avuto due anni.

Secondo l’accusa, l’ex sindaco della cittadina normanna si sarebbe attivato per fare cancellare alcune multe. A lui si sarebbe rivolto persino l’arcivescovo Salvatore Cassisa (nel 2004 all’autista del monsignore era stata elevata una contravvenzione di 101,96 euro). Multa più salata – 1300 euro – per l’ex assessore Francesco Nocera e la moglie. Novecento euro per l’allora presidente del Consiglio comunale, Roberto Terzo.

Nel mirino del procuratore aggiunto Leonardo Agueci e del sostituto Sergio Demontis finì una determinazione sindacale ad hoc che disponeva lo “sgravio” delle somme. Una determinazione bollato come illegittima dall’accusa. Di una condanna per “un reato impossibile” ha sempre parlato il legale di Caputo, l’avvocato Giovanni Rizzuti: “Le determinazioni sindacali non impegnavano in alcun modo l’amministrazione e non avevano effetto. Il sindaco non aveva responsabilità”.

Le multe in effetti non furono mai cancellate. Le delibere di Caputo – che all’Ars è uno dei 28 deputati coinvolti a vario titolo in inchieste e processi – restarono lettera morta fino a quando il suo successore, Toti Gullo, non se le ritrovò davanti e decise di spedirle alla Corte dei Conti. E da qui alla Procura della repubblica che fece scattare l’inchiesta. Nessun commento da parte dell’imputato. Solo la conferma che ricorrerà in Cassazione. Poi, ci ripensa. E all’Ansa dichiara che: “L’assoluzione dai reati di falsità ideologica, rispetto alla sentenza di primo grado, è un riconoscimento importante della mia estraneità ai fatti contestati. Rimane la mia amarezza personale per la mancata assoluzione dai reati di tentato abuso, reati per i quali ho sempre sostenuto e dichiarato la mia estraneità. Rinnovando piena fiducia verso la magistratura attendo di leggere, con i miei legali, la motivazione della sentenza che impugneremo davanti la Cassazione per ottenere la formula di assoluzione piena”.


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