Muore 14enne invalido “lasciato al sole”: fermata la madre - Live Sicilia

Muore 14enne invalido “lasciato al sole”: fermata la madre

Ecco che cosa è successo.

GRAMMICHELE – È morto a 14 anni. Senza colpe. Senza protezione. Una vita già difficile la sua, funestata da una malattia – la tetrapresi spastica – che ti rende fragile ai mali del mondo. Ad aggravare tutto un ritardo mentale grave. Il sole è stata la sua tomba.

La madre lo avrebbe lasciato esposto ai raggi solari per un notevole lasso di tempo. Un tempo così lungo che lo ha portato alla morte. La mamma, che aveva la custodia esclusiva del ragazzo in quanto il padre è deceduto, ha chiamato i carabinieri al 112 quando il giovane era deceduto. E quando i militari della stazione di Grammichele sono arrivati per il sopralluogo hanno immediatamente compreso che c’era qualcosa che non andava nel racconto della donna. E così sono partite le indagini che oggi hanno portato la Procura di Caltagirone ad emettere un decreto di fermo nei confronti della 45enne accusato di abbandono di minore e incapace. Lo hanno eseguito i Carabinieri della Compagnia di Caltagirone, in particolare della stazione di Grammichele

Il puzzle investigativo che ha portato ad emettere la misura cautelare in carcere che ora dovrà passare al vaglio del gip per la convalida è composto da diversi fattori. In primis le versioni dei fatti contraddittorie tra quelle fornire durante ai carabinieri nel corso della chiamata al 112 e quelle rese durante l’ispezione. La donna, inoltre, avrebbe cercato svariate volte di fuggire (intento che è stato palesato anche durante il sopralluogo degli investigatori) ben conscia dei rischi che correva visto quanto era accaduto. A questo vanno aggiunti i risultati ottenuti dopo gli interrogatori effettuati a sommarie informazioni. Ma il mosaico si è completato dopo l’ ispezione cadaverica del medico legale. Il consulente parla di “una prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari, inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che il decesso sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari”.
L’indagata aveva già un precedente per abbandono di minori sempre a danno del figlio in concorso con il padre della vittima, defunto da qualche tempo.


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