Muos, scontri tra manifestanti e forze dell'ordine - Live Sicilia

Muos, scontri tra manifestanti e forze dell’ordine

I tafferugli sono avvenuti la notte scorsa a Niscemi, in occasione dell'arrivo di un convoglio con i mezzi per il montaggio delle antenne del sistema di comunicazione satellitare delle forze armate statunitensi. Il governatore: "Sospendiamo le autorizzazioni". Ma la coalizione di governo si spacca. L'Udc: "Noi siamo col ministro Cancellieri". Ecco cos'è il Muos, scarica l'inchiesta del mensile "S".

NISCEMI (CALTANISSETTA) – Scontri tra manifestanti del movimento No Muos e forze dell’ordine sono avvenuti la notte scorsa a Niscemi, comune in provincia di Caltanissetta, in contrada Gallo e Vituso, in occasione dell’arrivo di un convoglio, diretto in contrada Ulmo con i mezzi per il montaggio delle antenne del Muos, il sistema di comunicazione satellitare delle forze armate statunitensi.

Lo ha reso noto il comitato No Muos, denunciando “il grave fatto accaduto” e che “un’invasione armata da parte dello Stato ha di fatto impedito l’esprimersi del territorio”. Le forze dell’ordine hanno presidiato Niscemi con numerosi posti di blocco. I tafferugli sono avvenuti durante due blocchi organizzati a qualche ora di distanza l’uno dall’altro per impedire il passaggio dei mezzi, quattro camion e due gru, partito da Belpasso (Catania) ieri sera intorno alle 22.40 scortato da polizia e carabinieri lungo la  Catania-Gela. Intorno alle 4.30 di stamane il convoglio, scortato da centinaia di agenti di polizia e carabinieri è arrivato nella base militare.

“Con la forza – afferma una nota – lo Stato ha voluto impedire che la popolazione che ospiterà questa installazione decida se accettare o meno il prezzo da pagare in termini di salute, pace e inquinamento”. “E’ – dicono gli attivisti del presidio – un atto di prepotenza inaudita, che tuttavia non ci indebolisce. Il passaggio di questo convoglio non è una sconfitta ma l’inizio di una nuova fase della resistenza all’installazione del Muos. Verrà probabilmente indetta a breve una grande mobilitazione per portare la questione alla ribalta nazionale”.

Solidarietà ai manifestanti da parte del segretario di Rifondazione Comunista, Paolo Ferrero, e dell’Arci.


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