Musumeci, Cappello contrattacca: | "Spara già sul Conte bis, pensi a..."

Musumeci, Cappello contrattacca: | “Spara già sul Conte bis, pensi a…”

Commenti

    Chi è Cappello?

    Cappello pensa ad incalzare i grillini a roma,perché ancora da noi in Sicilia nn si vedono investimenti per infrastrutture che creino lavoro vero…..

    Sta cosa del gagliardetto vi ha fatto sbroccare. La prossima volta si organizza un viaggio di gruppo!!!

    Cappello ma di quale iniziative parli?
    Del fatto che c’è stata la riduzione di 300 milioni del contributo alla finanza pubblica? Era già prevista codesta riduzione, tolto questo la regione non ha visto nulla dallo stato, mi pare che al governo centrale non ci sia un partito di Musumeci ma il vostro movimento.
    Invece di pensare alle poltrone alleandovi con tutto il mondo, pensate al mezzogiorno.

    Presidente Musumeci, quando c’era il “61 a zero” in Sicilia si stava meglio, dovrebbe tornare Lui, per sistemare le cose in Sicilia.

    Il partito dei 5 Stelle hanno Imbrogliato milioni di Elettori facendogli credere che si battevano per la Legalità e Giustizia Sociale, adesso vogliono governare con il partito che hanno sempre combattuto, tutto questo nonostante abbiano perso le Elezioni del 2018 il PD e del 2019 i 5 Stelle.

    Non ho capito chi fosse Cappello !!

    Non servono infrastrutture da Roma. Dalla Sicilia sono transitati soldi a palate da sempre, solo che la classe dirigente li ha rimandati indietro o indirizzati verso la malavita. E questo governo non fa eccezione, pensa solo ai dirigenti regionali e ai forestali…..di sanità manco a parlarne, sempre agli ultimi posti e a costi elevatissimi. E il privato se la ride…..

    ma non e’ cosi’ qualcosa il sig. musimeci la sta facendo ma tutto x catania e provincia. la sicilia inizia e finisce li.

    5 STELLE TRADITORI

    Il cappello sul …23.

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Dopo quarant’anni di precariato strutturale, presentare l’aumento delle giornate lavorative come una “svolta storica” appare non solo insufficiente, ma profondamente offensivo per migliaia di lavoratrici e lavoratori forestali. Portare le giornate da 151 a 174, da 101 a 124 e da 78 a 101 non è una riforma: è l’ennesimo rattoppo su una ferita che la politica regionale sceglie consapevolmente di non curare. Si continua a parlare di “passo avanti” e di “gestione sostenibile del territorio”, ma si evita accuratamente di affrontare il nodo centrale: la stabilizzazione di chi da decenni garantisce la tutela dei boschi siciliani in condizioni di precarietà permanente. Migliaia di operai che ogni anno vengono richiamati al lavoro, formati, utilizzati e poi rimandati a casa, senza certezze, senza dignità, senza futuro.Dopo 40 anni, non è accettabile che la Regione Sicilia consideri un aumento di qualche settimana lavorativa come una concessione straordinaria. Non è rispetto, non è valorizzazione del lavoro, non è programmazione. È solo il rinvio dell’ennesima riforma annunciata e mai realizzata.Si parla di sostenibilità ambientale, ma non esiste sostenibilità senza sostenibilità sociale. Non si può difendere il territorio continuando a tenere in ostaggio chi quel territorio lo cura ogni giorno. La vera riforma sarebbe uscire definitivamente dal bacino del precariato, riconoscendo diritti, stabilità e dignità a lavoratori che hanno già ampiamente dimostrato il loro valore.Dopo quattro decenni di attese, promesse e sacrifici, questo emendamento non rappresenta un traguardo: rappresenta l’ennesima occasione mancata. E soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso chi chiede solo ciò che gli spetta.

Cateno De Luca sforna nuovi movimenti e partitini con la stessa velocità e noncuranza con cui passa dalle invettive agli apprezzamenti per tornare di nuovo alle invettive. Le vicende che lo hanno visto altalenante nei rapporti con l'ologramma e la banda bassotti politica ne sono la prova. Attualmente il pendolo è tornato ad oscillare a sinistra, ma quelli non ne vogliono sapere e di tentare un'altra avventura in solitaria non è cosa. Perciò il soggetto si agita e prova a restare al centro dell'attenzione mediatica non potendo essere al centro della scena politica. Come gli finirà lo vedremo, ma la credibilità politica è uscita fortemente minata dalle tante scelte sbagliate che si stanno "mangiando" anche l'aura di bravo amministratore sulla quale ha fatto sempre affidamento.

Peccato che il 95% dei siciliani che tornano dal nord per le festività natalizie già il biglietto aereo (carissimo!!!) l'avevano comprato, non potendo aspettare i comodi della Regione Siciliana e rischiando di non riuscire ad acquistare il biglietto del treno partecipando ad una sorta di click day. Iniziativa deplorevole e iniqua!

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