Musumeci: "Basta terrorismo| non faccio più sconti a nessuno" - Live Sicilia

Musumeci: “Basta terrorismo| non faccio più sconti a nessuno”

Regione senza soldi. L'appello del governatore all'Ars: "Approvi le riforme che non prevedono alcuna spesa".

LA CONFERENZA STAMPA
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PALERMO – “Se nel 2015, il governo in carica quell’anno, avesse adeguato il bilancio al decreto legislativo 118, quella che è una riforma della contabilità pubblica, oggi non saremo nelle condizioni in cui siamo”. Il presidente della Regione Nello Musumeci, in un incontro con la stampa, interviene sulla questione della situazione finanziaria ed economica della Regione, rivendicando il lavoro del suo governo e attaccando le opposizioni: “Qualcuno da carnefice vuole farsi vittima. Forse – ha affermato Nello Musumeci – ho fatto fin troppo il presidente istituzionale. Sono cattolico ma ho due sole guance. Da questo momento non faccio più sconti a nessuno”.

“La politica – ha affermato il governatore – nei momenti di difficoltà deve sapere offrire soluzioni e non tentare vergognose speculazioni mentre ho sentito notizie terroristiche. Stiamo portando avanti un’operazione verità e man mano emergono le responsabilità di tutti. Qualcuno, però, tenta di buttare il pallone dall’altra parte: se nel 2015 si fosse fatto quanto era dovuto oggi non saremo nelle condizioni in cui siamo. Noi – ha ricordato Nello Musumeci – non sostenevamo quel governo che avrebbe dovuto cancellare tutte le entrate presenti sulla carta e avrebbe dovuto spalmare in trent’anni il disavanzo accertato”.

I residui ora accertati – ha aggiunto – non possono essere più spalmati in trent’anni salvo un nuovo accordo da raggiungere con lo Stato. E cioè un accordo con quelle forze politiche che oggi sparano a zero sul governo”.

Musumeci poi ha approfondito l’operazione compiuta. “La Corte dei conti – ha spiegato ancora Musumeci – ha chiesto la ricongiuntura dei capitoli di bilancio dall’inizio degli anni ’90. Oggi il disavanzo finale è di 7 miliardi e 300 milioni, il frutto di circa trenta esercizi finanziari. Con la delibera dell’8 agosto abbiamo risposto ai rilievi della Corte dei conti e abbiamo accertato un maggiore disavanzo di 400 milioni di euro. Principalmente sono debiti del settore sanitario”. 

Il governatore ha poi chiarito quali sono gli interventi che sono stati realizzati. “Abbiamo nominato un esperto caratura nazionale per riuscire ad accertare tutti i residui non accertare e avviare un piano di risanamento che occorre immaginare nel tempo. Il decreto legislativo 118 – ha continuato Musumeci – è una specie di tac che serve a vivisezionare il bilancio. La nostra però è stata una gestione finanziaria sana e così si é registrata una inversione di tendenza rispetto alla passata gestione. Tanto che come saprete le tre agenzie di rating hanno accertato la regolarità della gestione. Il nostro obiettivo è completare la legislatura con un bilancio che non abbia più numeri alterati”. Il presidente non ha voluto svelare qual è la società a cui è stato affidato il servizio di verifica dei bilanci della Regione degli ultimi trent’anni. “Ve lo diremo – ha detto – successivamente con una nota”.

Musumeci si è occupato anche dei lavori dell’Ars. “Non riproporremo più i collegati – ha chiarito il presidente della Regione – pensavamo che un bilancio agile e snello potesse essere una soluzione. Ma – ha specificato – come sapete i Collegati appartengono al parlamento e noi per stile non interveniamo nel lavoro del parlamento. Non è competenza del governo approvare le leggi. Noi abbiamo già presentato i disegni di legge di riforma che la Sicilia aspetta. Cosa si aspetta ad approvare la legge sui rifiuti? – Ha chiesto Musumeci che ha continuato -. A chi serve, dopo un anno, non avere approvato la legge sui rifiuti? Per dire che il governo Musumeci non ha risolto il problema o per fare un favore a qualcuno?

Per il governatore i progetti di riforma a Palazzo dei Normanni non mancano e infatti ne ha ricordati alcuni: “Il ddl sui consorzi di bonifica, la riforma delle Ipab, la lotta all’abusivismo, il ddl sul governo del territorio. Sono tutti ddl che rimangono nei cassetti dell’Assemblea regionale siciliana. È inutile presentarne altri. Aspettiamo che ne vengano approvati alcuni per farlo”.

Inoltre Musumeci ha chiarito di avere “scritto al presidente dell’Ars per prudenza, si poteva tranquillamente approvare ma da buon padre di famiglia ho preferito che si aspettasse di conoscere la situazione reale con la parifica. Si tratta di tre quattro settimane. Nel frattempo si possono approvare le norme che non richiedono impegno di spesa”.

“Perché fare terrorismo – ha attaccato Musumeci riferendosi all’opposizione alla Regione – in una terra in cui la politica ha distrutto tutto e in cui la gente ha perso la speranza? Ci troviamo di fronte a graduatorie di bandi del 2011 e del 2012 mai rese definitive, nei nostri cassetti non c’era un progetto. Di fronte a una situazione così grave – ha detto il governatore – ci aspettiamo che tutti i gruppi, sia della coalizione che non, facciano appello a una responsabilità comunitaria. Invece qualcuno vuol tentare di farsi il gioco maldestro di farsi una verginità politica. Qualcuno da carnefice vuole farsi vittima. Forse – ha concluso Nello Musumeci – ho fatto fin troppo il presidente istituzionale. Sono cattolico ma ho due sole guance. Da questo momento non faccio più sconti a nessuno”.

All’incontro con la stampa erano presenti anche il vicepresidente della Regione e assessore all’economia Gaetano Armao, il ragioniere generale Giovanni Bologna, e gli assessori Marco Falcone e Alberto Pierobon. Gaetano Armao ha ricordato che una commissione di studio avrebbe trovato “Coperture per oltre un miliardo che potrebbero essere usate se la Corte dei conti dovesse riconoscerle”. Bologna ha poi chiarito che le coperture devono essere trovate nell’esercizio in corso o nei tre esercizi successivi. “Ogni euro che impiegheremo per la copertura del disavanzo – ha specificato Bologna – saranno levati alla Regione”. 


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