ROMA – “Siamo al lavoro per varare la nuova giunta che porti a compimento la legislatura, consolidando il percorso delle riforme”. Lo dicono fonti del Pd nazionale dopo l’azzeramento della giunta della Regione da parte del presidente Rosario Crocetta. Il passaggio politico, ribadiscono dal Nazareno, era concordato con il governatore e ora si lavora per chiudere il dossier in tempi brevi. Nella giunta, confermano, non ci sarà un esponente dell’Ncd di Angelino Alfano, che assicurerà un ‘appoggio esterno’. Ma nella nuova squadra di governo della Regione dovrebbe essere coinvolto un tecnico di area centrista. L’obiettivo, sottolineano fonti del Pd nazionale, è porre le basi per arrivare alla scadenza naturale del mandato facendo le riforme: “I siciliani ci hanno chiesto di governare e noi risponderemo a questa domanda”.
Piovono critiche, intanto, dalle opposizioni. “Mentre a Roma e a Palazzo d’Orleans si discute, la Sicilia viene espugnata dalla fame dall’assenza di governo”. I deputati del M5s all’Ars, in una nota, commentano così quella che definiscono “la farsa dell’ennesimo rimpasto di governo, mentre la situazione sociale giorno dopo giorno rischia di diventare incandescente. La rivoluzione propagandata da Crocetta – aggiungono – rischia di avvenire in piazza da un momento all’altro, mente il presidente e la sua ondivaga e impresentabile maggioranza discutono di poltrone e strapuntini. Vadano via al più presto, prima che accada l’irreparabile. Oggi è il turno dei forestali – continuano i 5stelle – domani sarà quello della formazione professionale, del Cerisdi, dei precari degli enti locali, dei lavoratori dell’edilizia e via discorrendo. Tutte queste sacche di malcontento rischiano di saldarsi all’improvviso con conseguenze imprevedibili. Un governo non può eclissarsi e pensare solo a come salvare le poltrone e i propri stipendi, imbarcando chiunque, anche coloro che ha sempre osteggiato. Cogliamo l’occasione per porgere la nostra profonda solidarietà ai veri simpatizzanti del defunto Pd – conclude la nota del M5s – vorremmo capire come potranno fare a convivere con con gli eredi di Berlusconi e a guardarsi contemporaneamente allo specchio”.
“Crocetta fa come l’angileddi di sant’Aita, ride per non piangere”, è il pensiero del deputato regionale Nello Musumeci. “Si sforza di ostentare calma e serenità, ma con le spalle al muro, ostaggio del suo stesso partito e di quattro ben noti personaggi siciliani che lo tengono in piedi per meschini interessi. E mentre loro consumano il tempo nella guerriglia interna, lui se ne va – aggiunge -. Vola in Tunisia lasciando la piazza ai forestali che tornano a gridare la loro rabbia contro un governo che non c’è”.
“Un accanimento politico che mette ancora più a rischio il futuro della nostra Sicilia”. Lo afferma Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, sull’annuncio di un nuovo governo alla Regione fatto dal governatore Crocetta. “A quanto pare – aggiunge l’esponente di Fi – il presidente della Regione e il Partito democratico si stanno incartando in una crisi sempre più complicata e distruttiva, a causa dell’irrigidimento di posizioni contrapposte e lontane anni luce dal buon senso: Crocetta da un lato, le fameliche richieste dei partiti (Pd, Udc e altri alleati e gruppi di transfughi) dall’altro. Una guerra devastante, i cui maldestri protagonisti sembrano quasi ignorare la Sicilia reale, quella descritta dal desolante rapporto Svimez, nel quale gli indicatori economici sono totalmente negativi. Il Pd – conclude Falcone – scelga la strada del bene comune e abbia un sussulto di coraggio staccando la spina ed evitando di peggiorare una situazione già drammatica”.
“Mentre la Sicilia frana, senza strade, ponti, acqua, senza giunta regionale e senza bilancio, al fallimento, coi i sindacati in piazza, e 24.000 forestali licenziati, disoccupazione giovanile al 43 per cento, Crocetta fa i bagagli e vola in Tunisia, cose che in confronto “Marino il Sindaco lo sa fare!”. Lo scrive il presidente dell’associazione Amunì Sicilia Giusi Savarino. “Ma veramente non si riesce ad avere un moto di orgoglio collettivo e mandarlo a casa? Tutti siamo convinti e consapevoli, oggi ancora di più, della sua inadeguatezza, incompetenza, inconcludenza e nonostante tutto assisteremo all’ennesimo salvataggio di Crocetta da parte del Pd, dell’Udc, di Ncd, e dei soliti cambia casacca al solo scopo di preservare poltrone (sempre più inutili) e potere (sempre più effimero). È mai possibile – continua Savarino – che non ci si riesca a mettere tutti insieme per il bene della Sicilia? È mai possibile che almeno su questo non si possa trovare un filo che unisca Ferrandelli, Saverio Romano, Claudio Fava, Nello Musumeci, Cancelleri, Attaguile, Fabio Granata, Marco Falcone, Gibiino, Pietrangelo Buttafuoco e potrei continuare all’infinito? Perché non mettere insieme le forze per fare capire a tutta Italia che grave stato di crisi economica e disagio morale vive la Sicilia? Poi le riprenderemo le nostre bandiere e voteremo chi riterremo più adeguato, ma adesso mandiamolo a casa, proviamo a ridare ossigeno ad una Sicilia che, sono certa, “domani diventerà bellissima!””.
Ma forti preoccupazioni “per il dilatarsi dei tempi per la formazione del nuovo governo regionale” arrivano anche dalla maggioranza, e in particolare da quello che fu il partito del presidente Crocetta, il Megafono-Pse. I deputati Giovanni Di Giacinto, Antonio Malafarina, Nino Oddo, Marco Forzese e Antonio Venturino auspicano “che in tempi rapidi si possa trovare con il governo nazionale, e quindi con i rappresentanti siciliani, una soluzione alla crisi finanziaria senza la quale non si potrà fare un bilancio per i prossimi anni. Davanti a tante emergenze che attanagliano la Sicilia, crediamo sia giunto il momento dell’assunzione di responsabilità da parte di tutti i componenti la maggioranza – scrivono i deputati del Megafono-Pse -. Per queste ragioni auspichiamo la convocazione di un tavolo di coalizione per definire programmi e percorsi del nuovo esecutivo, che deve essere varato quanto prima”.