CATANIA – Affari nel turismo, con provvedimenti cha hanno riguardato anche il territorio di Catania. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere di tipo mafioso.
Le misure cautelari
Il blitz è stato coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia catanzarese. A eseguirlo militari del Comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro Un’operazione svolta in collaborazione con il Servizio centrale investigazione criminalità organizzata.
Sono 32 le misure cautelari emesse oggi dal Gip della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Le province coinvolte
I provvedimenti di oggi sono stati eseguiti in 12 province. Sono Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Roma, Catania, Milano, Sondrio, Monza e Brianza, Cosenza, Caserta, Chieti e L’Aquila.
Le misure cautelari hanno riguardato, sul versante etneo, Francesco Rapisarda, di Catania; Agatino Conti, di Tremestieri Etneo; Sebastiano Molino, di Mascalucia; Francesco Falsaperla, di Mascalucia. Tutti finiti ai domiciliari.
Il controllo sul settore turistico
Secondo la ricostruzione degli inquirenti ad operare vi era una vera e propria consorteria nella provincia vibonese. Una cellula che aveva acquisito il controllo di fatto di diverse attività commerciali, soprattutto nel settore turistico-alberghiero, tanto da condizionarne la gestione.
I reati contestati
Agli indagati vengono contestati a vario titolo i reati di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori.
Tutte le attività sono riconducibili a soggetti appartenenti ad una cosca di ndrangheta per un valore di circa 250mila euro.
I sequestri
Effettuato, inoltre, il sequestro preventivo nei confronti di diversi fabbricati, terreni, quote di partecipazione, complessi aziendali, ditte individuali e autoveicoli. Il valore complessivo stimato è oltre 12 milioni di euro, tra cui il villaggio turistico Sayonara. Beni già oggetto di precedente misura cautelare patrimoniale.