PALERMO – L’anniversario dell’omicidio del presidente della Regione siciliana Piersanti Mattarella, assassinato dalla mafia il 6 gennaio 1980 in via Libertà a Palermo è stato commemorato con la deposizione di corone di fiori e alloro davanti al luogo dell’agguato. Alla cerimonia hanno partecipato familiari del politico democristiano, il presidente della Regione Rosario Crocetta, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e altre autorità civili e militari.
“Piersanti Mattarella è la più alta figura istituzionale colpita dalla mafia. – così il sindaco Leoluca Orlando – Il suo sacrificio è stato una testimonianza della coerenza rispetto a valori forti di legalità, che hanno ispirato ed ispirano tantissimi cittadini ed uomini delle Istituzioni.”
“Il modo migliore per ricordare ed onorare quel sacrificio – ha proseguito Orlando – è quello di fare verità e giustizia sui mandandi e sui complici di quell’omicidio e fare altrettanta verità e giustizia sulla ignobile trattativa fra la mafia e pezzi dello Stato, rispetto alla quale il Comune di Palermo si è costituito Parte civile, contro altri uomini delle istituzioni, questi criminalmente complici e che hanno fatto troppe volte apparire lo Stato col volto della mafia”.
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani nell’anniversario dell’uccisione del presidente della Regione siciliana afferma: “Un omicidio che segnò l’epilogo drammatico di una vita spesa al servizio della comunità, della rigorosa lotta contro la mafia e della ferma volontà di rinnovare la politica. Un vivido esempio di cosa significa sostenere i principi con la propria vita. Lo ricordiamo con ammirazione e riconoscenza”.
“Una testimonianza, la sua – aggiunge Bersani – fatta propria oggi da tanti amministratori che sono i più esposti sul fronte della lotta alle mafie e che non vanno lasciati soli a combattere una battaglia di civiltà. Non arrendersi alla prepotenza criminale, lottare con fiducia per riprendere un cammino che porti alla rinascita del Mezzogiorno e al riscatto civile dell’Italia, è questa l’eredità preziosa che Piersanti Mattarella ci ha lasciato e che abbiamo il dovere di far rivivere ogni giorno”.
Gianpiero D’Alia, capogruppo al Senato e segretario regionale dell’Udc, ricorda così Mattarella: “Piersanti Mattarella è stato un interprete onesto della politica, ma soprattutto un uomo coraggioso che non ha mai barattato correttezza e legalità in nessun attimo del suo impegno pubblico, a costo della sua stessa vita. Mattarella deve sempre rimanere un modello per quella classe dirigente che vuole amministrare con serietà e responsabilità l’Italia e la Sicilia”.
Rudy Maira, segretario regionale del Cantiere Popolare: “Piersanti Mattarella rimane per sempre l’esempio di un’interpretazione audace e valorosa della professione politica. Nel giorno della commemorazione del suo omicidio avvenuto per mano mafiosa, voglio ricordare la sua straordinaria dedizione per un’attività che sentiva come una missione e che lo portò a combattere, attraverso reali riforme, la piovra mafiosa”.
Questo invece il pensiero del senatore Fabio Giambrone, segretario regionale IdV Sicilia: “Piersanti Mattarella era un politico e un amministratore onesto che ha agito in controtendenza rispetto ad un sistema inceppato e inquinato, nell’esclusivo interesse del Paese e con l’intento di consegnare un futuro di libertà e di legalità alle giovani generazioni. Ha lottato con coraggio e tenacia contro collusioni, corruzioni, sprechi e clientele, senza mai piegarsi ai ricatti di Cosa nostra, per affermare in modo assoluto un messaggio di cambiamento della politica, dell’amministrazione e dell’economia”.