"Nessun vulnus al diritto alla salute" | Riina resta in carcere - Live Sicilia

“Nessun vulnus al diritto alla salute” | Riina resta in carcere

Respinta la domanda del padrino corleonese.

BOLOGNA, 2 SET – Nel rigettare le istanze per il differimento pena per motivi di salute e per la detenzione domiciliare di Totò Riina, in 41 bis a Parma, il tribunale di Sorveglianza di Bologna ritiene “insussistente” alcun “vulnus alla tutela del diritto alla salute del condannato”. Poi “quanto alla pericolosità sociale” dice che “la caratura criminale” di Riina non consente “una prognosi di assenza di pericolo di recidiva ove si consideri la tipologia di reati commessi, non necessariamente implicante prestanza fisica”.

La condizione di detenzione di Riina, quasi 84enne, nella casa di reclusione di Parma dotata di Cdt (centro diagnostico terapeutico) – si legge nell’ordinanza del collegio della Sorveglianza, emessa a metà giugno e nel frattempo impugnata in Cassazione dalla difesa – non costituisce “alcun ostacolo alla praticabilità degli accertamenti e degli interventi terapeutici reputati necessari dai sanitari, anche in via di emergenza, sia col ricorso al servizio di guardia medica 24 ore su 24” sia eventualmente con invio alla sezione detentiva dell’ospedale di Parma. Questo, “tenuto conto peraltro che il Servizio Sanitario è organizzato in modo uniforme a livello nazionale in termini di protocollo di pronto intervento, con adeguato percorso terapeutico anche nelle situazioni di emergenze cardiologiche”. Il tribunale ha disposto comunque la trasmissione dell’ordinanza al Dap per le valutazioni di competenza in ordine all’eventuale ritrasferimento di Riina a Opera, carcere di provenienza. Secondo allegazioni difensive citate dall’ordinanza, infatti, l’istituto milanese “offrirebbe all’istante una condizione detentiva ‘strutturatesi nel tempo’ in modo da rispondere alle condizioni cliniche” di Riina “in modo più adeguato” rispetto a quelle di Parma. I giudici sottolineano comunque che Riina, a Parma da aprile, seppur affetto da “varie patologie di difficile gestione in ambito penitenziario”, tuttavia “in carcere viene curato e sottoposto a continuo monitoraggio clinico-strumentale, specialistico ed emato-chimico”. Inoltre i sanitari “stanno programmando ed eseguendo gli accertamenti necessari, somministrando le cure adeguate alle patologie del detenuto”. Sebbene abbia serie patologie cardiache, questo rischio è definito in situazione di compenso. “Il detenuto – si ricorda infine – dispone di un servizio di guardia medica 24 ore su 24 e la sezione 41 bis può contare su un medico ad essa dedicato”.

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