Lavoro e fondi per la Cig | Duemila in protesta - Live Sicilia

Lavoro e fondi per la Cig | Duemila in protesta

Palazzo d'Orleans, protesta lavoratori Cgil Cisl e Uil

Gli iscritti ai sindacati confederali Cgil Cisl e Uil si sono dati appuntamento questa mattina davanti alla presidenza della Regione per chiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali. Sul tavolo anche il dramma del lavoro che non c'è più.

Palermo, SIT IN A PALAZZO D'ORLEANS
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PALERMO – “Ci siamo già mangiati il ‘compensato’, cosa ci resta adesso?”. Circa duemila lavoratori di Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento questa mattina davanti a Palazzo d’Orleans, a Palermo, per chiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e la tutela per chi proviene dalla mobilità ordinaria, legge 223.  “E’ diventato ormai un rito – spiega Isella Calì, della segreteria provinciale della Cgil di Messina – moltissimi lavoratori sono troppo giovani per andare in pensione e allo stesso tempo troppo vecchi per trovare un nuovo lavoro: la situazione è disperata”.

Al centro della protesta il mancato adeguamento dei finanziamenti agli ammortizzatori sociali e il pagamento, mai effettuato, delle istanze relative al 2012 per oltre 6000 lavoratori in tutta l’isola: tutte situazioni che hanno creato un vuoto reddituale per migliaia di persone. Ed è al governatore Crocetta che i sindacati rivolgono l’invito a chiedere al governo nazionale di rifinanziare gli ammortizzatori sociali in deroga.  “ Siamo qui per rivendicare il diritto a percepire ciò che ci spetta – continua Calì –. Ai bisogni della gente si risponde con il lavoro”.

Un lavoro che sembra diminuire in modo costante. “ Il nostro monte ore lavorativo – racconta Francesco Rubino della Fillea Cgil, di Siracusa – è passato da circa 1.700 ore annue a poco più di 600”. Il settore edile, forse più di altri, ha risentito della crisi economica soprattutto nel numero degli impiegati: “Abbiamo bisogno che vengano finanziati gli ammortizzatori in deroga – spiega Restilio Carmelo della Fillea Cgil di Catania – non siamo più in grado di sopravvivere, ma anche il futuro ci spaventa, molti di noi hanno più di 60 anni e ancora non possono sperare in una pensione”. Secondo i dati dell’organizzazione sindacale, dal 2008 a oggi sarebbero oltre 8000 i posti di lavoro persi nel settore edile della sola Catania.

La Cisl, intanto, si dice preoccupata dei “devastanti effetti sociali della crisi che sta travolgendo il sistema produttivo siciliano”. Per Giorgio Tessitore, della segreteria regionale cislina, “a Palermo come a Roma partiti e governo sono distratti dalla cura dei loro interessi e sottovalutano l’emergenza sociale. Occorre riavviare lo sviluppo, rifinanziare gli ammortizzatori in deroga e prevedere tutele sia per i lavoratori dei settori produttivi che per quelli delle società partecipate in crisi”. Al momento la delegazione di Cgil Cisl e Uil attende d’essere ricevuta a Palazzo d’Orleans.

Non solo i problemi di chi non può accedere agli ammortizzatori sociali, oggi, in piazza. “Siamo circa 50 ex-lavoratori della Standa – Michele Recupero della Fisascat Cisl di Messina riporta gli umori dei suoi compagni di lavoro – ed è da novembre che non prendiamo stipendio. Ci hanno dimenticati, abbandonati e umiliati”. Una storia simile a quelli di molti altri lavoratori, che pur provenendo da parti diverse della Sicilia, raccontano di quello che sembra essere ormai un “deserto occupazionale”.

“Noi siamo qui – racconta un lavoratore agrigentino di 59 anni, rimasto senza lavoro e ancora troppo ‘giovane’ per la pensione – non solo per gli ammortizzatori sociali. Io voglio mangiare con il mio lavoro, mi stanno togliendo la dignità”.


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