Muos, ancora tensioni | Bloccati soldati e operai - Live Sicilia

Muos, ancora tensioni | Bloccati soldati e operai

La protesta (archivio)

Riesplode a Niscemi la protesta. Le mamme "No Muos" hanno impedito l'accesso alla base di soldati e operai. Il consolato Usa: "Aspettiamo esito dello studio sull'impatto sulla salute"

CALTANISSETTA – E’ riesplosa, a Niscemi, la protesta degli attivisti “No Muos”, in risposta alla ripresa dei lavori di costruzione, nella base militare Usa di contrada Ulmo, del contestato sistema di telecomunicazione satellitare ad altissima frequenza, ritenuto pericoloso per la salute dei cittadini del comprensorio. Le “Mamme No Muos” hanno bloccato, stamani, con le proprie automobili, la strada che conduce al presidio statunitense, impedendo il transito agli operai e ai soldati americani.

Aggiornamento
E’ durato tre ore (dalle 9 alle 12) il muro contro muro tra le “Mamme No Muos” (che con le automobili bloccano, da stamani, la strada di accesso alla base Usa di contrada Ulmo, a Niscemi, e chiedono la presenza del governatore Rosario Crocetta) e la dozzina di militari americani, che chiedeva di passare per portare il cambio ai propri commilitoni. Poi, i soldati, come avevano già fatto i circa 40 operai siciliani cui era stato impedito il transito verso il presidio statunitense, sono tornati a Catania a bordo di una ventina di automobili. Inutile si è rivelato il tentativo di mediazione dei funzionari della Digos di Caltanissetta e del locale commissariato di polizia.

Per tutta risposta, le donne hanno annunciato la mobilitazione dei gruppi di attivisti di tutta la Sicilia, che domani cominceranno ad arrivare a Niscemi, e chiedono che “il presidente della Regione si rechi personalmente presso la base militare americana per rendersi conto che i lavori di costruzione del Muos proseguono alacremente”. Lo dimostrano alcune riprese televisive effettuate da un video-reporter free-lance e dagli stessi No Muos che mostrano operai in attività e persino una gru che regge, in una fase di montaggio, il carrello di puntamento satellitare sul pilone della terza parabola. Questo intensificare le operazioni di costruzione del sistema Muos ha scatenato la reazione degli attivisti e la ripresa dei blocchi.

Le spiegazioni del consolato

“Le predisposizioni presso il sito” di Niscemi “continueranno ma le parabole non saranno posizionate prima di conoscere l’esito dello studio” sulla valutazione dell'”impatto sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate”. E’ quanto spiega il consolato degli Usa a Napoli rispondendo alle proteste di oggi contro il Muos.

“Comprendiamo che alcuni residenti presso la località di Niscemi sono preoccupati per la sicurezza del sistema Muos e per tale motivo abbiamo apprezzato l’accordo tra il Governo Italiano e la Regione Siciliana di affidare ad un organismo tecnico indipendente uno studio approfondito e in tempi brevi di valutazione dell’impatto sull’ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate”, aggiunge il consolato statunitense in una nota pubblicata sul suo sito web sottolineando che, “come descritto nello stesso accordo, il piano attuale prevede che l’installazione delle parabole non avverrà prima che siano disponibili i risultati di tale studio”.

“Il Governo degli Stati Uniti è impegnato ad assicurare la salvaguardia della salute e la sicurezza di tutte le proprie installazioni sul territorio Italiano”. Lo scrive il consolato degli Usa a Napoli in una nota pubblicata sul suo sito web in seguito alle proteste di questa mattina, a Niscemi, contro l’installazione del sistema Muos. “Dal 2005, la Marina statunitense opera per garantire che la stazione di terra del Muos sia conforme a tutte le disposizioni applicabili in materia di salute e sicurezza, inclusi gli studi di sicurezza del sistema e sulle eventuali implicazioni per la salute. Tali studi hanno dato esiti coerenti”, aggiunge ancora il consolato nella nota.


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