D'Agostino: "Le persone| mi hanno dato fiducia" - Live Sicilia

D’Agostino: “Le persone| mi hanno dato fiducia”

Con 13.601 voti è stato il più votato nella Provincia di Catania. Il deputato eletto nel Partito dei Siciliani parla della nuova composizione dell'Assemblea regionale e del periodo nero che la Sicilia dovrà affrontare.

Il più votato a Catania
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CATANIA – È stato il più votato nella provincia di Catania, il secondo di tutta la Sicilia. Nicola D’Agostino, candidato nel Partito dei siciliani – Mpa, si sente un sopravvissuto. “Non credevo – confessa a Livesicilia Catania – che avrei preso tutti questi voti. In un momento di grandi cambiamenti come questo, non mi aspettavo di sopravvivere e con risultati così importanti: significa che le persone mi hanno dato fiducia, non solo alla persona, ma anche alle idee e ai contenuti”.

Per D’Agostino, quella che sta per iniziare, sarà la seconda esperienza all’Ars. “E sarà sicuramente un’esperienza diversa dalla precedente – aggiunge: con tutti questi nuovi deputati sarà complicato, almeno all’inizio, perché tutte le new entry avranno bisogno di tempo per ingranare. E questo, almeno inizialmente, potrebbe essere un problema, di fronte l’emergenza sociale siciliana”.

La nuova squadra potrebbe, dunque, trovarsi impreparata ad affrontare l’immediato futuro. “La situazione è molto tesa, siamo in piena emergenza sociale e ci sarà necessità di fare scelte impopolari, e anche velocemente, e il rischio è che i tempi di risposta della deputazione non coincidano. E invece, vecchi e nuovi deputati devono essere pronti a fare la propria parte, e avere la prontezza e l’intelligenza di rispondere alle numerose emergenze di questa Terra”.

Sui costi della politica e sulla necessità di stringere i cordoni della borsa, però, D’Agostino non sembra molto disposto a farli questi sacrifici. “Bisogna ridurre i costi, certo – aggiunge – ma non sono disposto a ridurmi lo stipendio. Fare il deputato seriamente,come l’ho fatto e lo farò io costa e io non ho intenzione di rinunciare nemmeno alle spese accessorie. I rischio è che si perda la dignità: non è riducendo di qualche migliaio di euro gli stipendi che la Sicilia si può salvare”.

 

 


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