"Niente aereo Palermo-Catania| La Gesap è in ottima salute" - Live Sicilia

“Niente aereo Palermo-Catania| La Gesap è in ottima salute”

Fabio Giambrone

L'INTERVISTA. Il presidente della società che gestisce lo scalo palermitano, Fabio Giambrone, tira le somme a pochi giorni dalla scadenza del cda. "Chiudiamo in attivo per il secondo anno consecutivo, ecco le novità sui parcheggi al Falcone-Borsellino. Il prossimo consiglio? Nessuno faccia pesare le quote".

l'intervista con Fabio Giambrone
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PALERMO – Il 30 di giugno scade il cda di Gesap, ma intanto la società che gestisce l’aeroporto di Palermo tira le somme forte di un bilancio in attivo per il secondo anno consecutivo. Adesso si aprono le danze per il rinnovo dei vertici dello scalo, con una partita incrociata Comune-Regione, ma intanto il presidente uscente Fabio Giambrone mette i puntini sulle “i”.

Presidente, la Provincia e la Camera di Commercio chiedono una modifica dell’articolo dello Statuto che riguarda anche la figura dell’ad. Lei che ne pensa?
“Sono assolutamente contrario, i requisiti devono restare qualificanti. A decidere sarà l’assemblea straordinaria dei soci che verrà convocata, ma il sindaco di Palermo ha già annunciato la sua posizione”.

A quanto ammonta l’utile di quest’anno?
“A 2,3 milioni di euro, al lordo delle imposte dirette. Ma il margine operativo lordo è salito a quasi 6 milioni. La Gesap si può considerare in buono stato di salute. Registriamo dal 2013 un aumento notevole di passeggeri, con una proiezione di 4,8 milioni, l’insediamento di tre basi aeree, nei prossimi giorni andremo a parlare con Volotea che ha già annunciato nuove destinazioni e Ryanair che ha esteso le rotte a tutto l’anno, come Berlino, Monaco e Parigi. E’ stata raddoppiata la frequenza su New York, a settembre ci sarà Seul con Korean Air, dialoghiamo con i cinesi e attendiamo gli arabi, grazie anche alle relazioni internazionali del comune di Palermo. In totale abbiamo 71 rotte in estate, il numero più alto in Sicilia. In 4 anni sono aumentati i passeggeri internazionali, toccando quasi il milione”.

E sulle infrastrutture?
“Il 2014 è stato un anno importante per arrivi e partenze, lo scalo ha cambiato immagine. Abbiamo chiuso la palazzina servizi, a settembre faremo il trasloco e intanto stiamo definendo la parte tecnica. Avremo anche delle sale per la convegnistica. Entro il 30 settembre consegneremo la hall arrivi, stiamo definendo il pavimento e il controsoffitto. Stiamo rispettando tutte le scadenze. Sul piazzale abbiamo concluso una gara da 8 milioni, i lavori dureranno meno di un anno. In questo momento possiamo alloggiare 35 aerei contemporaneamente, con l’allargamento migliorerà la sicurezza e i tempi si accorceranno. Fra poco entrerà a regime anche la centrale termica per 10 milioni di euro”.

Qualcuno vi accusa di non avere i soldi per gli investimenti…
“Noi ci siamo dati delle priorità negli investimenti: la prima è la pista, che costa circa 15 milioni. L’ampliamento delle strutture implica un adeguamento antisismico, con un progetto preliminare approvato dall’Enac. Alcuni interventi sono stati già fatti, siamo già partiti e ne faremo altri nel 2016 e 2017 per 2 milioni. Tutto, ripeto, già approvato da Enac. I fondi ci sono: nel piano quadriennale, concluso nel 2014, c’erano 160 milioni di euro di investimenti. Ne abbiamo già realizzati per 85, di cui 33 con finanziamenti pubblici e il resto con soldi nostri che non vengono dai diritti aeroportuali che abbiamo incassato in misura decisamente diversa solo dal settembre 2012. Sono arrivati in ritardo 60 milioni, di cui 40 regionali e 20 per il ritardo dei diritti aeroportuali. Il budget 2015-2019 tiene conto anche dell’aumento previsto dei passeggeri”.

Perché l’Enac ce l’ha tanto con voi?
“Bisognerebbe chiederlo a Riggio, forse non gli facciamo simpatia. Noi abbiamo presentato un piano credibile dal punto di vista finanziario e non c’è una sola ragione per la quale si debba giustificare questa avversione nei nostri confronti. Riggio, per il ruolo che ricopre, ha già mille cose di cui occuparsi, penso per esempio a Fiumicino. Legga le carte che abbiamo dato ai suoi collaboratori. Sui finger gli ispettori sono venuti, abbiamo dato loro tutte le informazioni del caso. Entro inizio luglio li riapriremo tutti, avendoli messi in sicurezza per i passeggeri”.

La privatizzazione si è del tutto arenata?
“I soci ci hanno detto chiaramente di fermarci, la valutazione dell’advisor (110 milioni, ndr) secondo noi era bassa. A livello infrastrutturale siamo dietro solo a Roma e Milano, abbiamo due piste. Noi paghiamo anche il fatto che serviamo solo la Provincia di Palermo, non Trapani e nemmeno le altre che sono lontane. Catania fa gli stessi nostri passeggeri con almeno cinque province”.

Facciamo un bilancio di questo cda…
“Abbiamo tolto una serie di privilegi, come i parcheggi: ora pagano tutti. Stiamo mettendo a reddito la sala vip, che venderemo secondo fasce, e abbiamo anche deliberato in cda sul costo dei parcheggi: la tariffa oraria resta 3 euro l’ora, ma per le soste medie e lunghe ridurremo i prezzi. Più stai, più risparmi. Inoltre, ci saranno novità sulla sosta breve”.

Non avete nulla da rimproverarvi?
“No, rivendichiamo l’assoluta bontà di questo cda che ha lavorato seriamente, deliberando all’unanimità. La vicenda Helg riguarda un consigliere di amministrazione, la posizione compatta di Gesap è stata dura: ci siamo costituiti parte civile e stiamo collaborando con l’autorità giudiziaria fornendo tutta la documentazione richiesta. Ci sono due indagini in corso, siamo sempre stati pronti a collaborare. Questo cda ha mantenuto gli impegni presi sulle infrastrutture, sui numeri, sui bilanci. Una società che chiude in utile è una società che sta bene, oggi le banche sono pronte e disponibili a finanziarci. Non abbiamo bisogno di chiedere ricapitalizzazioni ai soci, una assoluta novità. Noi abbiamo chiuso tutte le consulenze e non abbiamo mai fatto un’assunzione diretta”.

Sulla pubblicità?
“Il servizio internalizzato sta andando bene, abbiamo un ufficio interno che deve migliorare ma gestiamo tutto direttamente, evitando qualsiasi forma di collaborazione o intermediazione. I numeri sono in positivo, rinegozieremo i contratti a valori più bassi”.

C’è ancora in piedi una polemica con Palazzolo…
“Abbiamo applicato la norma del codice degli appalti, Palazzolo ha fatto atto di accesso all’arbitrato. Adesso il tribunale nominerà il suo legale e attendiamo il giudizio di equità”.

Il sogno del Palermo-Catania è sfumato?
“Sì, anche se era una opzione in più rispetto al treno”.

Lei resterà nel prossimo cda?
“Affronteremo il tema dal primo luglio, consegneremo al nuovo cda, a prescindere da chi ci sarà, un buon lavoro. Spero che nessuno faccia pesare le suo quote, altrimenti verrebbe meno l’interesse nei confronti dell’infrastruttura. La Gesap è in ottima salute, se il nuovo cda continuerà il nostro lavoro la società avrà vita lunga. Il Pd ci assedia? Penso abbiano altri problemi a cui pensare… Miceli non ha idea di cosa parla”.


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