Il Governo ha impugnato l’ordinanza del presidente della Sicilia Nello Musumeci che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola. Lo apprende l’ANSA da fonti governative, secondo le quali il ricorso è già stato notificato alla controparte e ne è in corso il deposito presso il Tar della Sicilia. Alla base dell’impugnazione la considerazione che la gestione del fenomeno migratorio è competenza dello Stato, non delle Regioni.
Nel ricorso presentato dalla Presidenza del Consiglio, nelle persone del premier e del ministro dell’Interno, si sottolinea che il provvedimento regionale che dispone la chiusura dei centri interferisce gravemente sulla gestione del fenomeno migratorio che è materia di stretta ed esclusiva competenza dello Stato. Un provvedimento simile, inoltre, produrrebbe effetti a carico delle altre regioni, chiamate a farsi carico dell’ospitalità dei migranti. Cosa che peraltro già avviene perchè, viene sottolineato, sono stati circa 4.000 gli immigrati che nel corso dell’estate sono stati trasferiti dalla Sicilia in altre regioni italiane.
“Il governo centrale vuole riaffermare la sua competenza sui migranti. Mi verrebbe da dire: bene, la eserciti pure e intervenga come non ha fatto in questi mesi. La Sicilia difenderà la propria decisione davanti al giudice amministrativo. Ma nessuno pensi che un ricorso possa fermare la nostra doverosa azione di tutela sanitaria. Compete a noi e non ad altri. E su questa strada proseguiremo”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo l’impugnativa del Governo al Tar della sua ordinanza per la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti presenti sull’isola. (ANSA)
Le reazioni
“Per il governatore Musumeci sono stati quattro giorni di comparsate televisive, titoli di giornali, presunti divieti e, perfino, diffide ai prefetti. Ora che il governo centrale ha impugnato la sua ordinanza-spot torni, se riesce, a pensare ai gravi problemi che attanagliano la Sicilia e i siciliani”. Lo dice il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, dopo che l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha impugnato l’ordinanza con cui il presidente della Regione siciliana avrebbe voluto chiudere tutti i centri di accoglienza e gli hotspot in Sicilia. “E’ stato talmente concentrato ad eseguire i diktat salviniani anti migranti che Musumeci ha perso il contatto con la realtà. Spieghi invece – prosegue Barbagallo – per quale ragione la nostra Regione è ultima per numero di tamponi realizzati in rapporto alla popolazione ed ha anche il più basso rapporto di guariti/dimessi rispetto ai positivi e il secondo maggior valore di ricoverati in terapia intensiva per 100 mila abitanti”. La Sicilia ha tante urgenze di cui il governo regionale deve occuparsi: “Non un solo euro è arrivato nelle tasche dei siciliani. Dopo i disastri dei ritardi per la cassa integrazione il governo è rimasto prigioniero della finanziaria fantasma e tutti i settori produttivi – conclude – sono in attesa di sostegni economici promessi e mai arrivati: c’è tanto da fare anche perché nulla, su questo fronte, è stato fatto”.
“Musumeci ponga fine all’insano scontro istituzionale che ha messo in atto e revochi in autotutela l’ordinanza. Non esponga ulteriormente la funzione istituzionale della presidenza della regione all”umiliazione della inevitabile declaratoria di nullità del TAR. Lo faccia e ponga fine al suo inutile teatrino”. Lo dichiara Carmelo Miceli deputato e responsabile Sicurezza Partito democratico.