GELA – La polizia ha arrestato uno dei leader del No Muos: Salvatore Vaccaro, 65 anni. Deve scontare 11 mesi e 27 giorni di reclusione e 5 mesi di arresto per reati commessi a Niscemi in occasione delle iniziative di protesta del movimento, dal 2013, che si opponeva alla realizzazione delle mega-antenne satellitari di comunicazione militari statunitensi (Mobile User Objective System) nella base di contrada Ulmo nella riserva naturale della Sughereta di Niscemi.
La condanna riguarda un episodio di danneggiamento commesso da Vaccaro nel dicembre del 2014 quando, utilizzando un varco aperto nella recinzione esterna, entrò nella base militare della Marina statunitense e con un grosso masso distrusse alcune apparecchiature elettroniche.
Vaccaro, che fu protagonista della battaglia contro le basi missilistiche di Comiso, nell’aprile 2013 salì con altri attivisti su due antenne dopo aver scavalcato la recinzione della base militare americana, dove dal 1991 esiste una delle più grandi stazioni di telecomunicazione della Marina Usa, la ”Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) N8”. Il gip di Caltagirone non convalidò l’arresto di Vaccaro e di Nicola Arboscelli accusati, a vario titolo, di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e introduzione abusiva in luogo di interesse militare.
Vaccaro arrestato e messo ai domiciliari presso la sede del comitato No Muos, a Niscemi, evase pochi minuti dopo. Venne nuovamente fermato per evasione e fu trasferito nel carcere di Gela. Dal 2013 durante le proteste finì in manette più volte. L’ordine di cattura eseguito domenica è stato emesso dalla Procura di Gela a novembre del 2017, ma da quella data Vaccaro è sempre stato irreperibile. Residente a Torino, di fatto senza fissa dimora, ha partecipato alle proteste No Tav in Val di Susa. La sua presenza a Niscemi è stata notata la mattina dello scorso 3 agosto, quando era stato visto all’interno del presidio di Niscemi dove si erano già radunati circa 200 persone. Dal 2013, la prima settimana di agosto, in un terreno di proprietà del Comitato vicino alla base Usa, gli attivisti che si oppongono alla presenza militare statunitense in Sicilia e, più in particolare, alla realizzazione del sistema di comunicazione satellitare Muos, organizzano un campeggio di protesta al quale partecipano centinaia di manifestanti di tutta l’Italia.
Sabato scorso un gruppo di attivisti ha tentato di tagliare la recinzione per entrare nella base ed è stato respinto dalle forze dell’ordine. Vaccaro è stato notato dalla Digos e ha provato a fuggire in un bosco. Gli agenti hanno circondato la zona e l’hanno trovato nascosto in mezzo alla vegetazione, a circa un chilometro di distanza dal presidio. Decine di attivisti hanno cercato di proteggerlo dalle forze dell’ordine.