"Noi, sepolti vivi nell'abisso del carcere" - Live Sicilia

“Noi, sepolti vivi nell’abisso del carcere”

Esclusiva. La lettera da Agrigento
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Un racconto dell’orrore, un documento che Livesicilia è in grado di mostrare in esclusiva ai suoi lettori. Una lettera scritta dai carcerati inviata da Agrigento proprio all’ufficio del garante per i detenuti. Uno squarcio di vita offerto dal buio che nessuno guarda. La missiva narra la tragedia di un’estate dietro le sbarre. E’ utile lasciarla parlare:

“Noi sottoscritti detenuti del reparto di alta sicurezza della casa circondariale di Agrigento mettiamo a conoscenza l’ufficio che abbiamo inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento per i seguenti motivi.

Con la presente, mettiamo a conoscenza questo ufficio di Procura sulle gravi condizioni di illegalità che purtroppo siamo costretti a vivere in questo istituto penitenziario, iniziando dal problema primario, qual è la carenza d’acqua che a volte ci rende le giornate del tutto insostenibili, in quanto non possiamo lavarci e lavare lo spazio in cui viviamo (è una situazione inumana).

Inoltre, sempre per la carenza d’acqua, gli scarichi dei bagni delle celle sono chiusi. (…). Altro grave problema è la mancanza di areazione nei bagni delle celle, ossia, i bagni sono senza finestra e gli aspiratori non funzionano ormai da diversi mesi. I locali doccia sono fatiscenti (…) Non mancano poi i problemi di igiene nei reparti di infermeria. Tutti gli ambulatori all’interno dell’istituto sono igienicamente pessimi.

Le indichiamo alcune richieste che noi inoltriamo e che vengono disattese. Abbiamo fatto richiesta, con esito negativo, affinché la direzione lasci aperti i blindati delle celle tutta la notte, in quanto con questo caldo estivo, nelle piccole celle con due o tre detenuti si boccheggia.

Altra richiesta da noi avanzata alla direzione, che è  stata disattesa, è di lasciare acceso il televisore dopo mezzanotte in quanto molti programmi culturali vanno ben oltre la mezzanotte.

Alcuni detenuti inoltrano richiesta per avere colloqui con il dirgente sanitario, ma questo non prende in considerazione tali richieste. La maggior parte delle visite specialistiche ambulatoriali non viene mai eseguita.

I colloqui con gli operatori facenti parte dell’equipe trattamentale sono rarissimi.

Per tutti i problemi sopra elencati possiamo solo asserire che l’articolo 27 della Costituzione recita il contrario di come noi, qui nell’istituto penitenziario di Agrigento, siamo costretti a vivere”.

Seguono le firme.


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