PALERMO – La prima nomina è stata ufficializzata e apre un racconto che potrebbe chiudersi in brevissimo tempo, forse già oggi: Luigi Genovese alla guida dell’Ast (Azienda siciliana trasporti). Il timbro è arrivato dall’assemblea dei soci della Partecipata della Regione. Il primo tempo delle nomine di sottogoverno in Sicilia è ormai giocato. Per le altre caselle la procedura sarà diversa da quella dell’Ast. Ormai ultimate le verifiche dei requisiti da parte degli assessorati competenti rispetto ai desiderata dei partiti. Gli elenchi sono realtà e, al di là di qualche possibile sorpresa dell’ultimo momento, i giochi in questo primo round sono fatti.
L’iter per le nomine di sottogoverno
Dopo le verifiche sui curriculum da parte degli assessorati, l’elenco è di fatto sul tavolo della Giunta che si esprimerà con una delibera di designazione in tempi strettissimi. L’atto del governo regionale verrà trasmesso alla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, che a sua volta inoltrerà il tutto alla commissione Affari istituzionali. A questo punto scatteranno i trenta giorni entro i quali l’organismo dell’Assemblea, presieduto dal Dc Ignazio Abbate, dovrà esprimersi, viceversa scatterà il silenzio-assenso.
Il secondo tempo delle nomine
Le nomine di oggi negli Iacp, nei Consorzi universitari e negli enti parco, tuttavia, rappresentano soltanto il primo tempo della partita giocata tutta nel campo del centrodestra. Il boccone più grosso arriverà con la seconda tornata. In attesa di assegnazione, infatti, ci sono ancora i vertici di Irvo (Istituto regionale vino e olio), Esa (Ente sviluppo agricolo), Istituto incremento ippico per la Sicilia, consorzi di bonifica e Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane). Su queste nomine le trattative sono aperte e la soluzione al rebus, anche se i partiti stanno dialogando, non è vicina.
Nomine, il ritorno degli ex deputati
Le indiscrezioni circolano invece da diversi giorni per quanto riguarda la prima tornata di nomine, che vede il ritorno in pista di diversi big della politica siciliana rimasti fuori dall’Ars alle ultime elezioni regionali. È il caso di Beppe Picciolo, già esponente di Sicilia Futura, movimento dell’ex ministro Totò Cardinale che a sua volta è in ottimi rapporti con il governatore Renato Schifani. Per Picciolo, ex deputato regionale e primo dei non eletti alle ultime elezioni per l’Ars nelle lista di Forza Italia a Messina, ci sarebbe la presidenza dell’Iacp di Messina.
Un altro nome conosciuto è quello di Alfio Papale, anche lui ex parlamentare che non è riuscito a centrare il terzo mandato a Sala d’Ercole con Forza Italia: sarebbe in procinto di ottenere la vice presidenza dell’Iacp di Catania, che però sarà a guida FdI. Luigi Genovese, figlio di Francantonio e anche lui con un mandato da deputato regionale alle spalle, è stato nominato alla guida dell’Ast in quota Mpa (o Grande Sicilia). Un altro mancato deputato regionale, Francesco Occhipinti, ricoprirà per Forza Italia il ruolo di presidente dell’Iacp Enna.

Il Risiko degli enti parco
Ai lombardiani, che puntano all’Iacp di Trapani con Vincenzo Scontrino, andrà anche la presidenza del Parco fluviale dell’Alcantara, con Carmelo Calabrò. L’ente Parco delle Madonie è finito al centro di un piccolo derby tra centristi: in un primo momento sembrava che sull’attuale commissario, Salvatore Caltagirone, gradito a Noi Moderati, ci fosse anche il placet della Dc ma alla fine i democristiani hanno virato sul sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. La possibile nomina di quest’ultimo, però, avrebbe provocato diversi malumori tra gli altri sindaci del comprensorio madonita.
Nel Risiko degli enti parco della Sicilia, Fratelli d’Italia dovrebbe ottenere la presidenza di quello dell’Etna con il sindaco di Gravina di Catania Massimiliano Giammusso, che ha corso alle ultime elezioni europee sotto le insegne dei meloniani. Un altro ente parco, quello dei Nebrodi, finisce nell’orbita di Forza Italia: in questo caso dovrebbe tornare Domenico Barbuzza, che aveva ricoperto questo ruolo fino al 2023, con la benedizione della deputata azzurra Bernardette Grasso. Gli azzurri ottengono anche la cabina di regia dell’Iacp e dell’Ersu di Palermo.
Gli altri nomi della Dc
La Dc incassa la presidenza del Consorzio universitario di Agrigento, nella provincia roccaforte dei cuffariani: l’incarico andrà andrà ad una vecchia conoscenza della politica regionale, l’ex sottosegretario Nenè Mangiacavallo. Alla Democrazia cristiana anche la guida dell’Iacp di Caltanissetta con Gero Valenza. Per il partito di Totò Cuffaro anche un componente del Cda all’Istituto autonomo case popolari agrigentino, Gioacchino Zarbo.
Le scelte di Noi Moderati
Noi Moderati dovrebbe piazzare due bandierine. La prima alla presidenza del Consorzio universitario di Trapani, dove è stata designata la coordinatrice provinciale del partito Maria Pia Castiglione. Il partito di Saverio Romano ottiene anche guida dell’Iacp di Agrigento, con Pietro Medici.
Il sottogoverno in quota Lega
La Lega incassa il presidente dell’Ersu di Enna, Giovanni Palermo, e ottiene anche quello di Catania. In quota Carroccio anche un componente del Cda e del collegio dei revisori dell’Iacp di Palermo (Rosario Lo Proto e Vincenzo Di Dio), oltre ad un nome per il Cda del Consorzio universitario di Caltanissetta (Gianluca Tumminelli). Domenica Caccetta, invece, è la scelta dei salviniani per il Collegio dei revisori dell’Ersu di Messina.

