Non prega e il prete la scagiona| "Non è una furbetta del cartellino" - Live Sicilia

Non prega e il prete la scagiona| “Non è una furbetta del cartellino”

L'inchiesta per assenteismo a Collesano. Decisiva la testimonianza del parroco.

PALERMO – Scagionata dal prete perché non andava a pregare. Non è un paradosso, ma un dato di cronaca. Il tribunale del Riesame di Palermo, nei giorni scorsi, ha annullato la sospensione per otto mesi inflitta a Maria Antonietta Signorello, dipendente del Comune di Collesano. La donna è tornata al lavoro.

L’accusa che non ha retto al Riesame, anche se resta indagata, è che la donna fosse una “furbetta del cartellino”. In particolare le venivano contestate 48 ore di assenza per un totale di 830 euro. La dipendente è stata pedinata. Arrivava in municipio, timbrava il cartellino e andava nella chiesa madre. Vi rimaneva per ore, infine tornava al Comune per timbrare il cartellino in uscita. Un modus operandi ripetuto per più giorni. Da qui l’accusa di truffa..

Il Riesame composto dai giudice Lorenzo Jannelli, Alessia Geraci e Valentina Amenta ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Termini Imerese. Ci vorranno quarantacinque giorni per conoscere le motivazioni. Di certo è stato accolto il ricorso dell’avvocato Vincenzo Lo Re che ha depositato l’esito di alcune indagini difensive.

Il legale ha raccolto la testimonianza di don Franco Mogavero, parroco di Collesano dal 2010. Il prete conosce bene Signorello “dal momento che il Comune non possiede un archivio storico risalente nel tempo e pertanto la signora si è resa disponibile a prestare servizio presso l’archivio parrocchiale all’interno della chiesa madre per specifiche consultazioni da parte di studiosi, visitatori, concittadini ed emigrati”.

Don Mogavero ricorda bene anche l’orario di lavoro: “Veniva in archivio il martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 12:30, preciso che la chiesa prima delle 9 è chiusa”. Non solo Signorello ”dava la propria disponibilità anche al di fuori degli orari concordati con il Comune per le esigenze legate a consultazioni di utenti dell’archivio che non potevano venire di mattina”.

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