Rosario Filoramo non ha dubbi: l’ultimo anno del secondo mandato di Diego Cammarata potrebbe trasformarsi in una campagna elettorale permanente, se il centrodestra non archivierà la fallimentare esperienza di questi ultimi dieci anni e non si confronterà con la nuova maggioranza d’Aula. Il consigliere del Pd mette sul tavolo alcune proposte per affrontare subito la riforma dei regolamenti, il piano regolatore del porto e un piano di edilizia popolare dicendosi convinto che discutere di queste materie a fine mandato renderà più agevole il confronto fra le parti.
Consigliere Filoramo, Sala delle Lapidi ha davanti a sé un altro anno di lavoro. Secondo lei, quali sono le priorità che andrebbero affrontate subito?
“Il rischio che quest’ultimo anno si trasformi in una campagna elettorale permanente c’è, senza dubbio. Un rischio che potremmo evitare se solo il centrodestra capisse che l’esperienza di Cammarata è ormai conclusa e che dobbiamo guardare avanti. Fosse per me, partirei subito con l’affrontare la questione dei regolamenti, specie quello del consiglio comunale che è vecchio e mal applicato”.
Perché non siete riusciti a modificarlo sinora?
“Sia in questa che nella scorsa consiliatura abbiamo provato più volte a modificarlo, ma senza successo visto che ognuno difende le sue posizioni. E’ una lotta di potere in cui tutti tentano di preservare prerogative e privilegi. Per questo la cosa migliore è modificarlo alla fine della consiliatura, quando le conseguenza ricadranno sul futuro Consiglio e non su questo. Forse, così, si potrebbe riuscire a fare quanto non è riuscito in questi anni”.
In quali parti andrebbe modificato secondo lei?
“Va rivista la parte relativa al funzionamento dei gruppi e delle commissioni, ma anche quella che riguarda i tempi di trattazione degli atti deliberativi, sia in commissione che in Aula. E sarebbe importante dare al consiglio poteri reali verso i dirigenti che disattendono le decisioni dell’Aula. Troppe volte le delibere di Sala delle Lapidi non trovano una conseguente applicazione per l’inerzia della giunta o della burocrazia. Riformare questi aspetti consentirebbe al prossimo consiglio di avere in mano uno strumento migliore per lavorare al servizio della città”.
Quali sono gli altri temi che potreste affrontare da qui a un anno?
“Anzitutto le aziende controllate e i servizi. Creiamo una holding che permetta un controllo più accurato delle aziende, diminuiamo gli amministratori che vanno scelti fra i migliori e non fra i trombati delle varie elezioni e facciamo capire ai cittadini quant’è importante vigilare sui servizi. Se non esce l’acqua dal rubinetto o la spazzatura non viene raccolta, se l’autobus arriva in ritardo o non ci sono gli asili nido, se chi viene sfrattato o perde il lavoro non trova assistenza, allora i servizi non funzionano . E non dimentichiamo il piano regolatore del porto, che va pesantemente emendato prevedendo interventi più moderni, e il piano di edilizia popolare per costruire non 200 case, ma almeno 5.000, anche grazie allo strumento delle cooperative. Il tutto salvaguardando però l’ambiente, compito che si può facilmente conciliare con l’esigenza di dare una casa a chi ne ha bisogno”.