Nucifora, il ritorno in sella |Al lavoro per evitare il dissesto - Live Sicilia

Nucifora, il ritorno in sella |Al lavoro per evitare il dissesto

Intervista al primo cittadino di Fiumefreddo di Sicilia.

i conti del comune
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FIUMEFREDDO DI SICILIA. Sarà un autunno caldo quello in arrivo a Fiumefreddo di Sicilia. A pochi mesi dal ritorno alla guida del comune ionico di Sebastiano Nucifora, già sindaco dal 2002 al 2012, sono tante le questioni da affrontare. In primis quelle legate alla situazione finanziaria dell’ente, a rischio dissesto, ma anche le problematiche connesse a rifiuti, lungomare ed opere pubbliche.

E’ stato sindaco di Fiumefreddo di Sicilia per 10 anni e dopo appena 5 anni di sindacatura Alosi è stato rieletto. Cosa significa questo secondo lei?

Credo che la gente abbia apprezzato ciò che abbiamo fatto negli anni passati. Per questo ci ha voluto di nuovo alla guida di questo paese. E secondo me la cosa che più ha apprezzato la gente è che abbiamo cambiato i volti, ridisegnando la mappa politica di questo comune. Una lista nuova fatta di giovani che hanno entusiasmo e che non hanno nulla a che fare con la vecchia amministrazione. E’ stata una scelta rischiosa a livello elettorale perché abbiamo preferito giovani a chi aveva fatto già politica e che si riteneva detentore di pacchetti di voti. Questo oltre a riempirci di orgoglio ci dà un senso di responsabilità, se possibile, maggiore.

Che situazione ha trovato dopo 5 anni? Soprattutto dal punto di vista finanziario.

Il quadro finanziario è sicuramente preoccupante, se consideriamo che ancora si parla di preventivo 2016, se guardiamo le anticipazioni di cassa e addirittura le anticipazioni straordinarie di cassa che in teoria si fanno solo in casi veramente eccezionali. Pensi che tutte le tasse che entreranno sino a dicembre sono date come garanzia alla banca proprio per questo impegno. Siamo sottoposti ad oltre 1milione e 400mila euro di decreti ingiuntivi. Per fare un esempio non si è quasi mai pagata la luce. Dobbiamo 400mila euro all’Enel.

C’è il rischio di dissesto?

Cercheremo in tutti i modi di evitarlo. Abbiamo 700mila euro di richiesta di risarcimento danno da ditte per mancati lavori realizzati. Mi riferisco al parcheggio di via Carrettieri e alle case antistanti il Casale Papandrea. Abbiamo un arretrato di pagamento che va dal 2015. Abbiamo più di 400mila euro di debiti fuori bilancio. Questo è quello che siamo riusciti ad accertare in questo momento. E poi l’ente ha una capacità di riscossione di tasse pari all’anno zero. Dobbiamo fare un’azione di recupero massiccia delle tasse. Stiamo cercando di approntare una delibera con cui vogliamo eliminare tutto il contenzioso, che è enorme, cercando bonari accordi sul pagamento delle tasse.

In 5 anni sarà possibile risanare questo ente?

Dobbiamo farlo perché altrimenti il comune andrà in dissesto e ciò significherebbe mettere le tasse al massimo ma anche mettere in mobilità 30 dipendenti. Questi ultimi se entro due anni non trovassero un ente che li prenda sarebbero a casa. Un altro anno così e saremmo stati al dissesto. L’unico sistema per poterci risollevare, visto che lo Stato non ci da fondi, è riuscire a farci pagare le tasse da quelli che non hanno pagato. Naturalmente ci riferiamo a coloro che possono pagarle e non lo fanno per principio. Non vogliamo essere cattivi, ma abbiamo il dovere di perseguire queste persone e lo faremo in tutti i modi. Per chi invece non ha realmente la possibilità di pagare le tasse, stiamo approntando il Regolamento per il baratto amministrativo. Purtroppo abbiamo dovuto sospendere diversi servizi importanti ma non vogliamo maturare nuovi debiti fuori bilancio.

Quali servizi indispensabili manterrete?

Il trasporto degli alunni portatori di handicap e le vie dell’inclusione sociale, perché chi è in stato di difficoltà deve essere aiutato dal comune. Oggi comunque ancora non sappiamo se ci riusciremo. Lo potremo vedere solo quando ci sarà il bilancio 2017 ed il preventivo 2017, su cui non possiamo lavorare perché dobbiamo chiudere ancora la partita del preventivo 2016 ed il rendiconto. Per non parlare del problema che ci siamo ritrovati con l’area dell’ex Keyes. Il comune ha partecipato all’asta per l’acquisto dell’ex Keyes, aggiudicandosela per circa 700mila euro. Il curatore ha scritto al comune per chiedere il conteggio delle tasse dovute, una quota della quale sarebbe stata detratta, ed ha dato dei tempi all’ente per rispondere. Non so per quale motivo ma il comune non ha risposto. Non avendolo fatto la norma parla chiaro: il tribunale ha disposto una multa di 160mila euro. Ma la cosa più grave è che venderanno l’area ed il comune sarà escluso dall’acquisto. Sono cose che si possono dimenticare? Io credo che sia impossibile dimenticarlo, anche se non voglio trarre alcuna conclusione. Noi abbiamo fatto ricorso perché non vogliamo far danno ai vecchi amministratori e vogliamo che il comune vinca questa partita. Speriamo di riuscirci.

Poco dopo il suo insediamento ha inaugurato piazza Botteghelle, i cui interventi erano stati avviati proprio da lei. Dopo 6 anni di vicissitudini, è stato lei a tagliare il nastro. Ha un valore simbolico per lei?

Sono gli scherzi del destino. Questa piazza doveva essere consegnata almeno un paio di anni prima. I precedenti amministratori si sono impelagati in cause nei confronti delle ditte. Hanno avuto problemi anche con quest’ultima. Quando noi ci siamo insediati la ditta ha pensato che noi fossimo come i precedenti amministratori. Una settimana prima dell’inaugurazione ci ha inviato una comunicazione di sospensione dei lavori per non consegnarci la piazza. Lunedì hanno ripreso immediatamente gli interventi e la piazza è stata regolarmente inaugurata. Ogni giorno di ritardo gli sarebbe costato 500 euro di penale.

Quali altre opere intende consegnare entro i prossimi 5 anni?

Siamo subito partiti con i progetti. Abbiamo esitato quello per l’isola ecologica, con tutti i pareri e i visti. Lo abbiamo mandato a Palermo e pensiamo di avere buone possibilità di successo. Abbiamo completato le pratiche per il prolungamento di via Quasimodo e di via Meli e poi per una villetta nel quartiere Vignagrande. Abbiamo completato l’iter di tutte queste pratiche. Le cose vanno seguite. Palermo è un mare grande. Se non sei un assiduo frequentatore di quegli uffici, se non pressi, non ottieni nulla. Abbiamo inoltre presentato altri due progetti: per la riqualificazione delle piazze 25 aprile e Feudogrande. Riteniamo di avere buone possibilità di ottenere il finanziamento. Dovrebbe uscire anche un bando per la riqualificazione urbana e noi ripresenteremo il progetto per la realizzazione di un parcheggio in via Carrettieri perché è un’opera importante e non possiamo permetterci di pagare penali alle ditte. Stiamo lavorando anche alla vendita degli alloggi popolari di Feudogrande, che sono di nostra proprietà. E infine un altro obiettivo prioritario è ottenere la concessione diretta per l’acqua. Non vogliamo più dipendere da Bufardo e da nessun altro. Vogliamo la concessione diretta e la otterremo. Stiamo lavorando anche all’apertura di un ulteriore pozzo per i momenti di particolare carenza idrica.

Che progetti ha per il lungomare?

Qualcuno ci ha criticato per i prezzi della sosta ma il nostro obiettivo era quello di evitare che determinate persone venissero e si accampassero. Ci siamo riusciti fino al 14 agosto, quando le tende purtroppo si sono accumulate. Bisogna ripristinare la prevenzione con gli striscioni all’uscita dell’autostrada e bisogna tornare alle sanzioni. Noi ci muoveremo affinché si torni ai tempi dell’operazione spiagge sicure, che ultimamente è scomparsa. Il nostro è un mare pulito, l’unico balneabile di tutta la fascia. Gli altri mari non sono balneabili, lo dicono le analisi. Punteremo ancora sulla bandiera blu, ma ci vorranno anni per recuperare.

 A che percentuale di raccolta differenziata puntate?

In questo momento siamo messi malissimo. Le aziende che attualmente gestiscono il servizio sono pessime. Ogni giorno ci sono almeno 5 lavoratori, ma siamo arrivati anche a 9, in malattia. Ci sono anche i buoni lavoratori, per carità, ma c’è troppa gente che non fa il proprio dovere. Stiamo approntando il capitolato d’appalto settennale, dove sono previste le sanzioni nei confronti della ditta. Vogliamo arrivare al 70%.

Si avvicinano le elezioni regionali. Chi vede alla guida della Regione?

Purtroppo stanno consegnando la Sicilia ai 5 Stelle. Spero che qualsiasi sia l’amministrazione regionale faccia bene. Me lo auguro, ma ritengo che ci sia il rischio di cadere dalla padella alla brace. Questo sistema è troppo burocratizzato e non può funzionare. Gli assessori contano ma forse meno di qualche dirigente e questo è un problema serio. Si parla tanto anche delle spese della politica e che bisognerebbe farlo come volontariato. Io sono nettamente contrario, ma non perché oggi sono sindaco. Io penso che chi fa il sindaco debba farlo a tempo pieno. E per le responsabilità che ha un sindaco lo stipendio dovrebbe essere quello di un dirigente di massimo livello del proprio paese, aumentato del 10%. Oppure come si fa nelle aziende: premio di produzione o risarcimento danni nei confronti del comune che hai disamministrato. Io faccio il sindaco a tempo pieno. Qualcuno si scandalizza perché io lo definisco un lavoro ma questo deve essere un lavoro.

 

 


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