Nuovo intervento per il giovane | volato giù dal liceo Cannizzaro - Live Sicilia

Nuovo intervento per il giovane | volato giù dal liceo Cannizzaro

Un nuovo intervento chirurgico per il ragazzo di 14 anni che dieci giorni fa si è lanciato dalla finestra della sua scuola. I medici del Villa Sofia sono ottimisti ma la prognosi resta riservata. Resta il giallo se sia sia trattato di un gesto volontario o di uno scherzo finito quasi in tragedia.
Palermo, medici ottimisti
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Un nuovo intervento chirurgico per il ragazzo di 14 anni che dieci giorni fa si è lanciato dalla finestra della sua scuola, il liceo scientifico Cannizzaro. Le sue condizioni di salute rendono più ottimisti i medici dell’ospedale di Villa Sofia, ma al reparto di neurorianimazione la prognosi resta riservata.

Il 14enne è stato operato alla colonna vertebrale, che sarebbe stata compromessa dalla violenza con cui è avvenuto l’impatto sull’asfalto. Attualmente non muove le gambe, ma non ci sarebbe il rischio di paralisi. “Non è più sedato – precisano dal nosocomio – è lucido e riesce a parlare. Inoltre la sua respirazione è quasi autonoma, la macchina è solo da supporto”.

Gli unici che hanno interagito con lui, al momento, sono i medici e i genitori, ai quali il giovane avrebbe detto nei giorni scorsi di essere stato spinto. Un giallo attorno alla vicenda, quindi, visto che nelle mani della polizia c’è una sorta di testamento che il ragazzo avrebbe scritto sulle pagine di un libro di storia proprio poco prima di fare un volo di almeno cinque metri.

Abbiamo notato che scriveva su quel libro – hanno raccontato i suoi compagni di scuola – ma non capivamo cosa”. Si attende quindi che le sue condizioni si stabilizzano: solo lui conosce la verità, soltanto lui può chiarire una vicenda che ancora nessuno riesce a spiegarsi. Nemmeno il preside del Cannizzaro, Leonardo Saguto, che dice di conoscere bene il ragazzo: “E’ anche rappresentante di classe, è brillante, pieno di idee. Che questa vicenda da insegnamento a noi genitori ed educatori – aggiunge – perché dobbiamo essere in grado di valutare anche i più piccolo sintomi di disagio”.


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