"O Alfano resta segretario | oppure fondiamo un partito" - Live Sicilia

“O Alfano resta segretario | oppure fondiamo un partito”

Reduce dall'incontro tra i "dissidenti" tenutosi a Roma, l'ex senatore racconta i retroscena: "Siamo per ricompattarci ma occorre cambiare linguaggio e atteggiamento. La nuova Forza Italia? Non ci interessa".

Intervista a Firrarello
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2 min di lettura

CATANIA. E’ reduce dall’incontro romano dei “dissidenti”, il sindaco brontese ed ex senatore Pino Firrarello. Nella capitale assieme al segretario nazionale del Pdl Alfano, al coordinatore regionale Castiglione, ed ai circa sessanta tra deputati e senatori, c’era anche lui. Ed in attesa dell’incontro Berlusconi-Alfano, la linea dei “dissidenti” al Cavaliere è stata tracciata in modo netto.

Quindi andate per i fatti vostri?

“Non proprio o, meglio, non è detto. Stiamo lavorando per ritrovare l’unità”.

Nel frattempo, però, ieri sera avete deciso: tutti con Alfano.

“Io credo che davanti abbiamo solo due alternative: o Alfano viene lasciato a segretario del partito oppure siamo noi che ne fonderemo uno nuovo”.

Ma c’è già Forza Italia. O no?

“La volontà di aderire a Forza Italia sta scemando perchè non è che ci sia tutto questo entusiasmo. Ribadisco: c’è già il Pdl che ha un suo segretario. E poi, lo statuto di Forza Italia dispone che si ci sia un presidente, ovvero Berlusconi, che a sua volta elegge un suo vice. Così che democrazia è?”.

Vabbè, ma nel frattempo?

“Ieri sera la costituzione di nuovi gruppi parlamentari è stata congelata: segno che vogliamo ricompattare il nostro gruppo. Ma pensare che, ad esempio, uno come Brunetta possa rappresentare il gruppo definito dei “dissidenti” non è verosimile”.

Ci faccia capire: come può avvenire questo riavvicinamento, allora?

“Personalmente spero che venga modificata la linea politica del Pdl. Nel linguaggio e nelle azioni: Verdini, Capezzone, Bondi e la Santanchè sono oltranzisti. E non ci si può più permettere di seguire questa strada. La diaspora, del resto, nasce perché nel Pdl si sono formate due correnti di pensiero: una di guerra totale da parte di chi non vuole in nessun modo dialogare con la sinistra; un’altra parte del partito sostiene, invece, che i problemi si risolvono solo col dialogo. E l’Italia non può vanificare i sacrifici fatti tornando di nuovo a votare”.

E perchè?

“Perchè con questa legge elettorale non risolveremmo niente. Assolutamente niente”.

Senta, ma è vero che la storia del fuorionda di Castiglione era stata programmata ad arte?

“Niente di più falso. In quelle parole c’erano i sintomi di quello che sarebbe accaduto da lì a breve”.

Ora, invece, che succede?

“Occorre prendere atto che c’è una maggioranza e si deve proseguire sostenendo un governo che sta tentando di rimettere in moto l’economia”.

Per ultimo, che sentore avete a proposito della prossima mossa di Berlusconi?

“Mi limito a dire che Berlusconi ha fatto malissimo a far passare il messaggio che sulle sue vicende giudiziarie si giocava il destino del governo quando, invece, se c’è un problema della giustizia riguarda l’intero Paese. Per il resto, credo che il prossimo fine settimana possa essere decisivo sul fronte politico del centrodestra”.


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